Cultura e territorio: apre a Stromboli il Museo del Cinema

12 Settembre 2013


Ha cominciato Roberto Rossellini nel 1950. È stata poi la volta di Simona Izzo, Michael Radford e Nanni Moretti; registi per i vari Luca Zingaretti e Philippe Noiret, Ingrid Bergman e Massimo Troisi. Un fascino magnetico quello che le isole Eolie esercitano, da sempre, sul mondo della settima arte: set naturale di ammaliante bellezza, luogo mistico e magico. Un rapporto, quello tra il cinema e questa terra straordinaria, oggi celebrato con l’apertura di un piccolo e prezioso spazio per la cultura.

È stato ricavato in alcune aule della scuola locale il neonato Museo del Cinema di Stromboli, centro dove celebrare il lungo e fortissimo feeling tra l’isola – o meglio: le isole – e la fabbrica dei sogni. Un progetto nato nel 2009 nella forma tutt’altro che effimera di archivio digitale, spazio virtuale dove convogliare l’immensa mole edita ed inedita di materiali girati in zona nel corso degli anni. Un lavoro che oggi trova un luogo fisico e reale dove proseguire la propria avventura.

 

Il fatto di occupare gli spazi di un edificio scolastico non è affatto casuale. Il Museo del Cinema di Stromboli si sviluppa sulla premiata esperienza di Lapa Tv, laboratorio didattico che da quasi dieci anni coinvolge i ragazzi delle scuole dell’arcipelago delle Eolie in progetti formativi rivolti al mondo dell’audiovideo. Una palestra diffusa dove imparare a osservare e documentare, ma soprattutto a conoscere a fondo una terra tanto difficile quanto meravigliosa.

Il Museo accoglie i suoi primi visitatori con una retrospettiva che presenta tutti i documentari realizzati dalla RAI a Stromboli nel periodo che va dal 1956 al 1986. Trent’anni esatti, nei quali si è arrivati a girare e montare oltre tre ore complessive di contenuti: nei monitor del museo va di fatto in scena un lungo film a più mani, affascinante epopea che sa esaltare la storia e la cultura di un intero territorio.