Amsterdam, una mostra “casalinga” per festeggiare i celebri canali

31 Ottobre 2013


Si fa forte della propria tradizione di città accogliente: fin da quando, era il XVII secolo, non esitò a offrire asilo agli esuli ugonotti in fuga dalla Francia. Amsterdam è da sempre luogo libero e aperto, terreno di felici contaminazioni e ibridazioni culturali; teatro di un meltin-pot che sa esprimere eccellenze nel campo dell’arte, dell’architettura, del design. È in nome del proprio carattere di città tollerante, dunque, che sceglie di celebrare nel segno dell’arte un anniversario decisamente importante.

Era il 28 ottobre 1613 quando si scelse di avviare la campagna di ingrandimento della città che avrebbe portato alla realizzazione della celebre rete di canali che fa di Amsterdam un luogo dal fascino inarrivabile. A quattro secoli da quell’evento sono una ventina le case e i palazzi, tutti rigorosamente affacciati sull’acqua, che aprono le proprie porte per una mostra itinerante che porta il contemporaneo in spazi privati altrimenti inaccessibili. Trasformando l’arte in un facilitatore relazionale, simbolo ed occasione per rinnovare lo spirito di accoglienza della città.

Non un’operazione a freddo: gli artisti invitati hanno tutti uno strettissimo legame con Amsterdam. Dove sono nati e cresciuti, oppure hanno studiato, compiendo i primi passi della loro parabola creativa. La riflessione sul genius loci della città si veste quindi di una sensibile intimità: i trentacinque ospiti di The Tolerant Home  restituiscono, ognuno con il proprio linguaggio, una visione unica e irripetibile. Cartolina da una città immaginata, idealizzata ma anche vissuta. E indubbiamente amata.

Case private – compresa una galleggiante! – e prestigiose sedi di enti e istituzioni amministrative e culturali: aggirandosi lungo i canali di Amsterdam ci si imbatte in location tra loro diverse e distanti. Avvicinate dai disegni che Marlene Dumas ha tratteggiato nel quartiere a luci rosse e dai video di Yael Bertana; dalle dolenti fotografie di interni abbandonati scattate da Fiona Tan e dai delicatissimi acquarelli di William Monk.