L’ultima volta che si è esibita a Napoli è stata nel 2000: a settantasette anni Carla Fracci torna sul palco del San Carlo per un evento unico. Nei giorni in cui si celebra il compleanno del teatro lirico più antico d’Europa
Il suo è un caso di straordinaria longevità artistica, testimonianza di come la passione per la danza – al pari di quella per la musica e il teatro – sappia sconfiggere l’incedere inesorabile del tempo. Ha settantasette anni Carla Fracci, da oltre cinquanta calca le scene dei maggiori teatri al mondo in veste di prima ballerina. Sabato 2 novembre, con replica il giorno successivo, torna sul palco del San Carlo di Napoli, protagonista di un evento di grandissima suggestione.
Le coreografie sono disegnate dal belga Luc Bouy, tra i migliori allievi del leggendario Maurice Béjart. Le musiche sono tratte dai repertori di Johannes Sebastian Bach, Tomaso Albinoni e Paul Hindemith, in un incontro intrigante tra la purezza formale del barocco maturo e le suggestioni futuriste delle avanguardie novecentesche. In scena va Die Marienleben , spettacolo ideato dal regista Beppe Menegatti e ispirato alle poesie di Rainer Maria Rilke.
Un progetto costruito su misura per l’intramontabile stella di Carla Fracci, compagna di vita di Menegatti, che rafforza con questo evento il proprio fortissimo rapporto con la città di Napoli. E con il San Carlo: di cui ha diretto negli Anni Ottanta la Scuola di Ballo, e dove si è esibita l’ultima volta nel 2000. Traducendo in forma di balletto la dolente e drammatica passionalità mediterranea di Filomena Marturano .
Giorni intensi per il San Carlo, che lunedì 4 novembre spegne la bellezza di 276 candeline, compleanno che certifica il record del teatro lirico più antico d’Europa, forte di un’attività ininterrotta che si protrae dal 1737. Una ricorrenza celebrata, naturalmente, in musica. Quella di Giuseppe Verdi: in cartellone il Quartetto in mi minore, rarissima partitura da camera del genio di Busseto, composta nel 1873 proprio per i virtuosi del teatro partenopeo.