Peter Greenaway e Jean-Luc Godard al lavoro sullo stesso film. In 3D! Tante le novità dell’edizione 2013 del Sitges, festival di cinema fantastico in scena in Catalogna. Dove vanno per la maggiore le emozioni forti, tra i vampiri di Jim Jarmusch e un temibile John Cusack
Nasce nel 1968. E da allora è appuntamento irrinunciabile per chi dalla settima arte si aspetta brividi ed emozioni forti, sogni (o incubi) ad occhi aperti. Va in scena in questi giorni nella città catalana di Sitges l’edizione numero quarantasei del Festival Internazionale del Cinema Fantastico: duecento le pellicole in proiezione, diverse le anteprime europee o addirittura mondiali, con particolare riguardo al genere horror.
Una chicca quella che ha aperto la rassegna. Produzione tutta catalana ma cast internazionale per The Great Piano , thriller visionario che vede come protagonista un poliedrico Elijah Wood: concertista che torna in attività dopo anni di silenzio, provando a vincere un invalidante panico da palcoscenico. La serata del suo possibile trionfo si trasforma però in una tortura psicologica: è John Cusack il maniaco che minaccia di ucciderlo… se solo sbaglierà una nota!
La musica segna anche il ritorno alla regia dell’eclettico Jim Jarmusch, in concorso con il suo Only Lovers Left Alive , già in corsa all’ultimo Festival di Cannes. Atmosfere notturne, più decadenti che lugubri, per l’allucinata storia d’amore tra il musicista vampiro Adam ed Eve, interpretata da Tilda Swinton. A contendere la vittoria a Jarmusch autentici maestri della paura: su tutti Eli Roth, che con The Green Inferno omaggia i leggendari cannibal movie di fine Anni Settanta.
I giapponesi Yudai Yamaguchi e Sion Sono, quest’ultimo già sbarcato con successo ad Hollywood, sono tra i protagonisti dell’invitante sezione Experimenta , che sonda le più incredibili novità nel campo delle tecniche di ripresa. Una finestra che vede alla prova l’inedito due formato da Peter Greenaway e Jean-Luc Godard, che insieme a Edgar Pêra confezionano l’assurdo 3X3D , film che esalta in modo mai visto prima le potenzialità narrative del tridimensionale.