Dalla fragile Ofelia dei preraffaelliti fino alle sbarazzine nudità delle tele di Courbet, passando per archeologia ed esplicite sessualità. La donna, il suo corpo e il suo ruolo, filtrati attraverso il linguaggio dell’arte: in libreria
Comincia dalla Tate Gallery il viaggio di Francesca Serra, edito da Bollati Boringhieri con il titolo inquieto e ironico di La morte di fa belle. Un tour che nasce dalla visione della sventurata Ofelia preraffaellita dipinta da John Everett Millais, annientata dalla folle passione di Amleto; e si sposta di cultura in cultura, di opera in opera, di artista in artista. Provando a smantellare pregiudizi e cliché sul modo di comunicare la figura femminile.
Analogo oggetto d’attenzione, sotto certi punti di vista, per Bruno Di Martino: si parte questa volta dal celeberrimo L’origine du monde di Gustave Courbet per indagare con Hard Times (Johan&Levi) il modo in cui la pornografia ha saputo cambiare l’immaginario non solo erotico, ma anche squisitamente visivo e concettuale. Il corpo, anche in arte, non è più lo stesso. Perde e acquista forme discordanti di sacralità, in un costante aggiornamento del senso del lecito e del bello.
È stata seppellita oltre duemila anni fa, letteralmente ricoperta d’oro. Ma dietro quello che appare come uno straordinario rinvenimento si celano intrighi mozzafiato e insondabili misteri: a raccontare Il sacrificio di Polissena, mitica figlia di Priamo re di Troia, è per i tipi di e/o è l’archeologa polacca Marta Guzowska. Che poggiata la pala e imbracciata la penna riesce a dare vita a un giallo storico dagli inattesi risvolti.
Porta le firme prestigiosissime – tra gli altri – di Gianfranco Ravasi e Pietro Citati: è Amore e Psiche – La favola dell’anima, così come viene raccontata a più voci per Bompiani. Elena Fontanella raccoglie diversi importanti contributi critici, spaziando dalla mitologia alle più e meno note rappresentazioni artistiche di una coppia entrata a pieno titolo nella leggenda. Con un lungo excursus iconografico, che parte dalla Magna Grecia e arriva fino ai vari Raffaello e Canova.