Arte e scienza in un nuovo museo. A Montpellier

28 Novembre 2013


È una delle dieci città più grandi di Francia, protagonista nell’ultimo mezzo secolo di una vertiginosa crescita demografica. Ed è sede di una delle più antiche università d’Europa: istituita nel XIII secolo sull’esperienza di una scuola di medicina attiva fin dal 1180, segno di una consolidata predisposizione per le scienze. Montpellier dà nuovo slancio alla sua antica vocazione, progettando la Cité du Corps Humain: un nuovo museo, la cui realizzazione è stata assegnata in queste ore allo studio danese BIG.

Quasi ottomila metri quadri a ridosso del Parc Marianne, in un’area che segna il confine tra il paesaggio urbanizzato e quello naturale: la struttura disegnata da Bjarke Ingels e dai suoi collaboratori sembra assumere in pianta le forme di una modernissima cerniera, quasi a legare fisicamente due ambiti diversi ma complementari. Il tutto nel segno di un impatto bassissimo sull’ambiente, con l’utilizzo di materiali eco e un design che maschera la struttura, evitando di incidere negativamente sul paesaggio.

Otto corpi di fabbrica si alternano con un movimento sinuoso, un’onda con blocchi ad altezze diverse che creano invitanti saliscendi. Non solo a livello visivo e percettivo: perché le aree non edificate, così come i tetti stessi, diventano ulteriori spazi da vivere e frequentare. Il rapporto dinamico tra interno ed esterno è rafforzato dalla scelta di una facciata interamente vetrata, ad annullare barriere e trasmettere un concetto di fluida apertura alla città e ai visitatori.

Avvio del cantiere nel 2016, consegna dell’opera nel 2018: il nuovo museo, interamente dedicato a un’indagine sul corpo umano che si riallaccia alla tradizione medica della città, sarà piattaforma dove sviluppare approcci al tempo stesso didattici e puramente artistici. Con mostre interattive multimediali, aree congressi e spazi dedicati ad attività di workshop e formazione: un grande polo scientifico e tecnologico, frutto di una filosofia avveniristica.