Luca Zingaretti cacciatore di nazisti. Al Piccolo di Milano

26 Novembre 2013


La guerra è finita, i fuochi della barbarie nazista sono finalmente domati. E arriva, inevitabile, la resa dei conti. Con la caccia senza quartiere a gerarchi, fiancheggiatori e collaborazionisti. Perché paghino, subito, il proprio conto con la Storia. Berlino si trasforma, nel 1946, in un’aula di tribunale: alla sbarra i responsabili dell’orrore, ma anche figure apparentemente distanti dalla follia hitleriana. Eppure, chissà quanto inconsapevolmente, ingranaggi di quella terribile macchina di morte.

È una questione di coscienza quella che scuote fino alle fondamenta La torre d’avorio , dramma portato in scena la prima volta a Londra, quasi vent’anni fa, per la prestigiosa regia di Harold Pinter. Ed ora al Piccolo Teatro Strehler di Milano, nella versione che fino all’8 dicembre vede Luca Zingaretti impegnato nella doppia veste di regista e primo attore. Mattatore di una pagina memorabile per il teatro contemporaneo, firmata da un autore di fama internazionale.

Il testo, tradotto in italiano dalla penna autorevole di Masolino D’Amico, nasce dalla fantasia di Ronald Harwood, già alle prese con altri lavori ambientati nel corso della Seconda Guerra Mondiale. È sua la sceneggiatura de Il pianista  di Roman Polanski, che nel 2003 gli vale il premio Oscar. E anche in questo caso, come per la pellicola interpretata da Adrien Brody, è la musica ad attraversare in modo trasversale la vita tormentata di personaggi dilaniati dalla brutalità del conflitto.

Austero e impassibile Wilhelm Furtwängler, direttore d’orchestra tra i più apprezzati in Germania, che sceglie di opporsi all’avvento del regime palesando una strenua e sprezzante indifferenza. Non prenderà tessere di partito né riparerà all’estero: si limiterà a proseguire la propria attività. Come se nulla fosse, convinto che la forza dell’arte sia il solo antidoto possibile all’orrore. Ma è davvero questa la sua posizione? Il compito di scoprirlo spetta all’inflessibile Steve Arnold, maggiore americano che ingaggia una snervante partita a scacchi alla ricerca della verità.