Photolux: i big della fotografia in scena a Lucca

25 Novembre 2013


Metropoli tentacolari e minuscoli borghi, strade percorse dal traffico più asfissiante e placide piazze: luoghi da vivere e amare, da conoscere e nei quali riconoscersi. È lo spazio urbano il grande protagonista dell’edizione 2013 di Photolux, il festival di fotografia che fino al 15 dicembre anima il cuore di Lucca con mostre, incontri, workshop e performance. Una scelta che omaggia, nella sua ricca e affascinante complessità, l’indimenticabile Gabriele Basilico. Tra i più grandi cantori della città, scomparso lo scorso mese di febbraio.

Una quindicina gli eventi espositivi, dislocati in diverse location. Sguardi tra loro diversi e complementari, intriganti variazioni su un tema che invita a riflettere sul modo che le diverse culture hanno di interpretare la città: passando dalle visioni notturne di Luca Campigotto, in viaggio tra Venezia e New York, al poetico ritratto che Maurizio Galimberti dedica a Parigi. Arrivando ai monumenti scovati da Irene Kung, estrapolati dal proprio contesto quasi fossero attonite astronavi sospese nel nulla.

Ma l’attenzione si concentra sulla vitalità di un contesto urbano che, nei suoi continui mutamenti, è fedele immagine di una società in frenetica rivoluzione. Weng Fen testimonia le trasformazioni della metropoli cinese di Haikou; Boris Mikhailov torna a vent’anni di distanza nelle periferie ucraine che ha immortalato appena dopo il crollo dell’Unione Sovietica, mentre Lorenzo Tricoli documenta la rinascita dell’Isola. Da buco nero nel cuore di Milano a vivace quartiere.

C’è molto da vedere, a Lucca. Ma anche tanto di cui discutere: è stato aperto da Peter Greenaway il programma di incontri e dibattiti, che per tutta la durata del festival vede alternarsi maestri del calibro di Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna e Mark Alice Durant. Occasioni di confronto che si trasformano in veri e propri progetti didattici nei workshop condotti dai vari Maurizio Galimberti, Guido Harari, Jan Grarup…