Mostre: Amsterdam, Londra e Bonn. Malević in tour

8 Gennaio 2014


Ha studiato da vicino l’Impressionismo e si è lasciato suggestionare dalle visioni oniriche dei surrealisti. Ha dato sfogo, sulla tela, ad una aggressività visuale dirompente: debitrice tanto dell’esperienza Fauve tanto di quella tradizione popolare russa segnata da iconografie teneramente naif. Ed è approdato infine, mediando rivoluzioni futuriste e cubiste, ad un astrattismo di straordinaria profondità concettuale. Un artista ricco e complesso, mai uguale a se stesso Kasimir Malević. Al centro di uno tra gli eventi più importanti d’Europa.

È il 1913 quando l’artista mette nero su bianco i presupposti che generano il Suprematismo, avanguardia che ha segnato il corso dell’arte contemporanea. Una ricorrenza che ha visto tre importanti istituzioni unire le proprie forze per elaborare una monumentale retrospettiva itinerante: dallo scorso ottobre e fino al prossimo mese di febbraio allo Stedelijk Museum di Amsterdam, in primavera alla Bundeskunsthalle di Bonn e poi alla Tate Modern di Londra.

Sono circa cinquecento le opere in mostra in questi giorni in Olanda, per un percorso che copre con minuziosa ricostruzione filologica le tappe dell’evoluzione creativa di Malević e il contesto nel quale si muoveva. Particolare l’attenzione che viene rivolta, per la prima volta in modo tanto puntuale grazie all’esposizione dei pezzi della prestigiosa collezione Khardzhiev, ai lavori su carta: disegni e bozzetti che sanno restituire il senso di una ricerca profondamente articolata.

Non mancano, è ovvio, i capolavori assoluti. Partendo dal programmatico Vittoria sul sole  del 1913, considerato pietra miliare per la formulazione di un’estetica nuova, eminentemente moderna; e passando attraverso il futurista Un inglese a Mosca  (1914) fino alle esplorazioni astratte degli Anni Venti. La figura baricentrica di Malević rivive nel confronto con le opere di altri grandi del suo tempo: in mostra anche tele dei vari Kandinsky, Lissitzky, Chagall e Goncharova.

[nella foto: la principessa Maxima d’Olanda inaugura la mostra allo Stedelijk © Ernst Van Deursen]