La tradizione vuole che, nei teatri di tutto il mondo, “Cavalleria rusticana” venga rappresentata insieme ai “Pagliacci”. Canta fuori dal coro la Scala di Milano, che presenta un inedito binomio tra lirica e balletto
Il mondo della classica non vive per compartimenti stagni. Ma sa essere terreno fertile per la sperimentazione, l’ibridazione tra linguaggi apparentemente distanti: come quello dell’opera e quello della danza. Ricondotti a inedita e spettacolare unità alla Scala di Milano, dove è il balletto a fare da pendant ad una nuova messa in scena della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. Spezzando così la tradizione che vuole l’atto unico del compositore livornese spesso affiancato, nella programmazione dei teatri, ai Pagliacci di Ruggero Leoncavallo.
Il sipario si alza su una delle più celebri pagine della danza novecentesca. In scena Le Spectre de la rose di Michail Fokin, coreografato nel 1911 su musiche di von Weber orchestrate da Berlioz; un capolavoro assoluto, che lega la propria fama a quella del suo primo interprete: il leggendario Vaslav Nijinskij. Un vero e proprio monumento della danza, capace di imporre standard espressivi che resteranno a lungo insuperabile modello.
Tocca poi all’elegante malinconia de La rose malade , stupendo pas de deux disegnato quarant’anni fa da Roland Petit sulla melodia del quarto movimento della quinta sinfonia di Gustav Mahler. Una coreografia, quella ispirata agli scritti visionari di William Blake, che ha fatto la storia recente della danza, grazie alla strepitosa prima interpretazione offerta dalla divina Maya Plisetskaya e alla grazia dei costumi originali ideati, all’epoca, da Yves Saint-Laurent.
È un cast decisamente importante quello chiamato sul palco della Scala, con l’orchestra del teatro milanese diretta per l’occasione dalla prestigiosa bacchetta di Daniel Harding. Torna dopo aver incantato con l’Onegin Maria Eichwald, prima ballerina allo Stuttgarter Ballett, ora protagonista con Igor Yebra de La rose malade ; si alternano invece tra gli altri, ne Le Spectre , Ivan Vasiliev e Leonid Sarafanov. Il debutto domenica 12 gennaio, tradizionale appuntamento mercoledì 8 nel ridotto dei palchi per le lezioni a tema di Prima delle prime .
[nella foto: Claudio Coviello danza “Lo Spectre de la rose” alla Scala © Brescia Amisano]