Beatlemania: aste da capogiro per i memorabilia dei Fab Four
Si celebra in questi giorni il cinquantesimo anniversario della loro celeberrima tournée americana. Occasione d’oro per fans e collezionisti di tutto il mondo: da Liverpool a Dallas ecco le aste più incredibili dedicate ai memorabilia dei Beatles
Il loro sbarco sul suolo americano è forse paragonabile, per fortuna mediatica, solo a quello di Armostrong sulla luna! Sono passati esattamente cinquant’anni dall’approdo dei Beatles negli Stati Uniti: evento celebrato dai due Fab Four superstiti – Paul McCartney e Ringo Starr – con la storica reunion sul palco dei Grammy Awards a Los Angeles. Ma anche dalle case d’asta di tutto il mondo, che in queste settimane non mancano di mettere in vendita preziosi memorabilia dei Fab Four.
Partendo ovviamente da un cimelio della loro partecipazione all’Ed Sullivan Show . Viene stimato attorno al milione di dollari il frammento di muro strappato dai camerini degli studios che ospitarono la storica performance del gruppo: sull’intonaco i quattro autografi di John, Paul, George e Ringo; ognuno accompagnato da una piccola auto-caricatura. Un pezzo di archeologia del pop all’incanto, a fine aprile, in quel di Dallas.
È specializzata in tesori del rock la casa d’aste Omega Auctions, che nel mese di marzo batterà a Liverpool alcuni tra gli abiti di scena serviti per le riprese di Help! , film che i Beatles girarono nel 1965. In vendita le quattro giacche indossate anche per il set fotografico da cui è uscito lo scatto usato come cover per l’omonimo album: si parte da una valutazione di 50mila sterline per un lotto che arriva dalla collezione di Richard Lester. Regista del film, ma anche – vent’anni dopo – del leggendario Superman II interpretato da Christopher Reeve.
Si torna a ragionare in biglietti verdi per l’asta on-line indetta dal sito RR Auction, specializzato nel trattare esclusivamente autografi. Valgono non meno di 10mila dollari quelli apposti su una copia di Meet the Beatles! , album stampato per il mercato americano proprio in occasione della tournée del ’64. Un pezzo di storia, se è vero che l’esemplare in questione è quello appartenuto a Jules Gordon: il medico newyorchese che trattò la tonsillite che rischiò di far perdere a George Harrison l’esibizione all’Ed Sullivan Show …