C’è anche Spike Lee tra gli ospiti del primo festival di cinema al mondo che vive esclusivamente sulla rete. Piccole produzioni indipendenti e tesori da scoprire in streaming per il NUHO, evento che si propone di aggirare le maglie della distribuzione tradizionale
Certo: il fascino del buio in sala e della proiezione sul grande schermo resta ineguagliabile; così come il valore esperienziale del paio d’ore passate al cinema, tra lo scrocchiare dei popcorn e il frusciare sulle poltrone in cerca della posizione più comoda. Ma considerato che il protagonista assoluto, in fin dei conti, resta sempre e comunque il film era inevitabile che nell’epoca dello streaming si arrivasse al primo festival concepito on-line.
Non ha red carpet il NUHO Festival, acronimo che invoca su web una “New Hollywood”: è l’omonima casa di distribuzione a lanciare fino al prossimo 27 febbraio la prima rassegna al mondo mai realizzata in ambiente esclusivamente digitale, con visione integrale di un lungometraggio inedito ogni giorno e accesso gratuito a corti e documentari. Oltre a un ricco carnet di panel con lunghe interviste ad attori, registi e produttori.
L’obiettivo è quello di accendere l’attenzione su un sottobosco underground di piccole e coraggiose produzioni indipendenti, spesso messe in difficoltà dall’impermeabile sistema che porta le pellicole nelle sale. Un’iniziativa che trova sostegno da parte di chi, da sempre, si muove nel mondo del cinema in modo anarchico e libero da condizionamenti: è Spike Lee il “padrino” di un festival a cui partecipa prestandosi come interlocutore nell’area talk.
Il calendario del NUHO offre piccoli tesori altrimenti difficili da scovare. Come Qwerty , agrodolce e stralunata storia d’amore tra una nerd e il classico looser; ma anche Papadopoulos & Sons , sorprendente commedia britannica interpretata dalla star di Games of Throne Stephen Dillane. Arrivando alla special edition di Dirty , il docu-film che racconta l’avventura hip-hop del leggendario Wu-Tang Clan.
[nella foto: Spike Lee al festival di Tribeca nel 2009 – foto David Shankbone per Wikipedia]