Un giro d’Italia in tre giorni, da percorrere grazie alle parole e alle suggestioni dei più interessanti scrittori di oggi: il borgo romagnolo di Bagnacavallo ospita la prima edizione di “Un Paese”, rassegna culturale in scena dal 4 al 6 aprile
Sono oltre ottomila i Comuni italiani, la stragrande maggioranza dei quali non raggiunge i quindicimila abitanti, condizione minima per poter accedere formalmente allo status di città. Una polverizzazione del tessuto urbano che è, storicamente, motivo di forza e debolezza: nella ricchezza di una moltiplicazione di esperienze, dialetti, sapori e colori; nella atavica difficoltà di interagire e fare rete, mettere a sistema processi virtuosi.
Per fotografare in modo preciso e puntuale l’Italia è quindi determinante guardare alle sue grandi e piccole comunità, al mosaico di tradizioni che compone Un Paese: questo il titolo del progetto culturale ospitato dal 4 al 6 aprile nel suggestivo borgo romagnolo di Bagnacavallo. Eletto a luogo simbolico, immagine di paese ideale; scelto anche perché luogo natale di Leo Longanesi, figura tra le più importanti nel panorama editoriale nazionale.
È infatti spiccata la natura narrativa di Un Paese, evento che si articola in incontri e dibattiti con alcune tra le penne più intriganti del momento: lucidi e sensibili narratori di una quotidianità che vive di specificità locali ma combatte i localismi, guarda con speranza al futuro ma non per questo dimentica il proprio bagaglio di tradizioni. Non un festival letterario tradizionale, dove ascoltare ciò che è già stato detto e scritto; semmai un non-festival, durante il quale creare nel dialogo nuove storie e nuovi modelli.
Tra i protagonisti di Un Paese ci sono Marcello Fois, strenuo difensore del paesaggio sardo, e Marcello Introna, testimone delle tensioni e delle meraviglie di una città unica come Bari. Ci sono la lettura della società di Angelo Ferracuti e quella della Milano di Antonio Scurati e Alessandro Bertante; e ci sono i focus dedicati alla reazione delle diverse comunità in occasione delle più tragiche recenti calamità naturali. Partendo dal sisma che ha devastato la vicina Emilia ed arrivando a quello che ha massacrato L’Aquila.
[nella foto: Angelo Ferracuti]