Ha fotografato la ruggente Londra degli Anni Sessanta e ritratto i big di Hollywood: da Johnny Depp a Jack Nicholson. Ma la sua carriera non è legata esclusivamente al ritratto, come dimostra la grande retrospettiva che la National Portrait Gallery dedica a David Bailey
Il suo nome resta legato a doppio filo a quello di decine di star. Prima i divi della Swinging London, i mod e i rockers , ma con loro anche i grandi nomi della scena artistica internazionale, gli alfieri della Pop Art inglese e americana; poi le celebrità create dall’affamata fabbrica del successo, sempre a caccia di nuovi volti, nuovi miti, nuove icone da proporre al pubblico. Ma star, in fondo, lo è lui stesso: David Bailey, decano dei fotografi britannici, in mostra a Londra fino a giugno.
Non poteva esserci cornice migliore per la retrospettiva che propone circa 250 scatti di Bailey, della National Portrait Gallery: è il ritratto, infatti, il primo amore dell’artista; il filtro narrativo che gli permette di restituire l’altrimenti inafferrabile ricchezza emotiva dei suoi soggetti. Sostenuta da un’empatia sempre dilagante, sincera, disarmante: come nel caso delle foto dedicate a Jack Nicholson e Jonnhy Depp, spogliati della sacrale aura hollywoodiana e innalzati ad amici sinceri. Compagni di viaggio.
Quella orchestrata da Bailey è una completa storia del costume del secondo Novecento, declinata attraverso volti, smorfie, sorrisi, ammiccamenti. Passando dalle boccacce di un irriverente Maurizio Cattelan allo sguardo malinconico di Francis Bacon; dall’innata eleganza di Meryl Streep o Rudolf Nureyev alla carica di Bob Geldof e degli U2. Un catalogo di eroi post-moderni, colti in tutta la loro forza iconica e al tempo stesso rivelati nei caratteri di più profonda umanità.
È stato cronista d’assalto e vero e proprio paparazzo per British Vogue , Bailey: figura che ha ispirato Michelangelo Antonioni per il suo memorabile Blow-Up . Ma la sua parabola creativa vive anche fuori dal ritratto: in mostra a Londra ecco gli interni colti nelle zone più umili della città, tra pub e palestre ricettacolo di storie dalla struggente schiettezza; ed ecco le straordinarie nature morte, delicatissime poesie visive di un autentico maestro dell’immagine.
[nella foto: Jerry Hall and Helmut Newton, Cannes by David Bailey, 1983 © David Bailey]