Opera o reality? “Una sposa per lo Zar” alla Scala di Milano

1 Marzo 2014


Il libretto originale ambienta l’azione nella Russia del Cinquecento, alla corte di quello zar Ivan passato alla storia – per risolutezza, cinismo politico e una buona dose di malcelata violenza – come il Terribile . Un uomo risoluto, incapace di conoscere la parola rifiuto: a maggior ragione quando mette gli occhi sulla bella e sensibile Marfa, che finisce contesa dall’amore di più volitivi e invadenti spasimanti. Una trama, quella de La sposa dello zar , riletta in chiave assolutamente originale per il suo debutto a Milano.

L’opera di Nicolaj Rimskij-Korsakov esordisce alla Scala domenica 2 marzo, a oltre un secolo dalla sua composizione. E lo fa trovando l’eclettica interpretazione del giovane Dmitri Tcherniakov, che già ha stupito il pubblico del Piermarini con l’innovativa lettura della Traviata  scelta per aprire la stagione del teatro. Un salto temporale di cinque secoli quello immaginato dal regista, che muta il titolo del dramma in Una sposa per lo Zar , quasi si trattasse di un reality o di uno show televisivo. E di questo, in fondo, si tratta.

La figura di Ivan, la sua obnubilante pervasività nella vita dei contemporanei, la sua ingordigia relazionale sono trasfigurati nel Quarto Potere  preconizzato da Orson Welles: la scena si trasforma in un set televisivo, le candidate alla mano di uno zar invisibile ma assillante nella sua presenza in stile Grande Fratello  , appaiono e scompaiono tra videochat e schermi al plasma, assediate da fari e telecamere. Con un effetto straniante di pura e assoluta magia.

Una produzione spettacolare, eclettica, rivoluzionaria; realizzata dallo stabile milanese in cooperazione con lo Staatsoper Unter den Linden di Berlino, con l’autorevole bacchetta di Daniel Barenboim a guidare l’orchestra. Sul palco la giovane soprano russa Olga Peretyatko, esplosa all’attenzione internazionale per la sua eccezionale interpretazione nel corso del prestigioso Festival di Aix-en-Provence del 2010.

[nella foto: “Una sposa per lo Zar” alla Scala – foto Brescia/Amisano]