Andy Warhol in “Vetrine”. Al PAN di Napoli

21 Aprile 2014


Giacciono sullo stesso parallelo, coincidenza geografica che sembra annullare idealmente le migliaia di chilometri di distanza. Un filo invisibile lega Napoli e New York, frizzanti città di mare che nel bene e nel male – nelle contraddizioni così come nell’aura di inesplicabile magia – si scoprono molto più unite di quanto non si creda. Lo fanno nel segno dell’arte, grazie ad una figura tra le più grandi del Novecento. Andy Warhol.

A quasi trentacinque anni dalla sua prima volta all’ombra del Vesuvio, per la memorabile mostra che nel 1980 lo ha visto dialogare con Joseph Beuys, il re della Pop Art viene omaggiato al PAN con un evento dedicato al rapporto viscerale che ha saputo intrattenere con la città. Oltre centocinquanta le opere selezionate da Achille Bonito Oliva, il critico che portò Warhol a Napoli e che oggi ne rievoca la presenza con Vetrine : omaggio alla teoria nietzschiana che preconizza la sublime confusione tra realtà e pubblicità splendidamente tradotta in immagine dall’artista.

Innumerevoli gli spunti raccolti da Warhol a Napoli. Ne sono testimonianza i ritratti di galleristi e collezionisti della città, ma anche le straordinarie fotografie istantanee delle Napoliroid ; e poi le serigrafie della serie Vesuvius , con i colori shock a esorcizzare l’incombente minaccia del vulcano fumante. Rara emozione suscita il leggendario Fate presto : trittico con cui Warhol riproduce lo strillo della prima pagina con cui il quotidiano locale documenta il terremoto in Irpinia.

Alla collezione di opere squisitamente “napoletane” si affiancano lavori storici di Warhol, creati a New York ma vicini a livello empatico alla città partenopea. E così la storica icona di Marilyn è quella marcata nel 1985 con la dicitura “questa non è mia” , stupenda ironia sul concetto di copia e plagio; mentre i ritratti della serie Ladies and gentlemen  avvicinano i transessuali incontrati nei bassifondi della Grande Mela ai femminielli dei vicoli.

[nella foto: Andy Warhol, Joseph Beuys, In Memoriam, 1986 serigrafia su carta, Collezione privata, Como