Classica: la prima di Chailly alla “sua” Scala

2 Maggio 2014


Conosce benissimo quel podio, come pure il pubblico di un teatro nel quale ha riscosso – negli anni – successi e trionfi. Ma è facile immaginare che questa volta, nonostante l’esperienza e il prestigio delle scene che ha calcato in carriera, l’emozione sia tutta diversa. Perché si tratta sempre e comunque, in fondo, di una prima. La prima direzione di Riccardo Chailly alla Scala dopo la sua nomina, avvenuta lo scorso mese di gennaio, a direttore dell’istituzione milanese.

Un impegno assunto in maniera progressiva, che vedrà Chailly assumere dal 2015 il ruolo di direttore generale; cui aggiungerà due anni dopo la carica di direttore musicale, sostituendo così Daniel Barenboim e concentrando in un’unica figura compiti manageriali e artistici. In attesa che il passaggio di consegne si formalizzi, ecco il maestro incontrare quello che a breve sarà il “suo” pubblico. Presentandosi nella veste con la quale è noto e apprezzato nel mondo.

L’appuntamento è per lunedì 5 maggio, con la seconda tappa del ciclo sinfonico che omaggia una delle figure più eccentriche ed eclettiche del panorama di inizio Novecento. Richard Strauss, per definizione dello stesso Chially una sorta di “anti” Mahler, artista di stupefacente e coinvolgente modernità. Un dato, quello della freschezza delle composizioni dell’autore austriaco, che diventa cardine attorno cui ruota un progetto di riscoperta giocato proprio grazie al confronto con il contemporaneo.

Le partiture di Strauss incontrano così, alla Scala, testi scritti da autori contemporanei. Come nel caso del prossimo concerto, che prevede l’esecuzione in prima assoluta del Transitus  Che Wolfgang Rihm ha composto proprio in omaggio al suo illustre predecessore. Evocandone le atmosfere e i passaggi più innovativi, e al tempo stesso cementando una collaborazione – quella con Chailly – che dura dagli Anni Ottanta.

[nella foto: Wolfgang Rihm © Universal Edition  Eric Marinitsch]