Franz Kafka era forse naturista? Ed è vero o falso che l’autrice del romanticissimo “Piccole Donne” si drogava d’oppio? Robert Schnakenberg fruga nelle biografie di 39 grandi penne, mettendo a nudo piccoli e grandi segreti. Aneddoti che stupiscono, inquietano, divertono... e aiutano a conoscere meglio, e capire, chi leggiamo
Se per insegnare la matematica al piccolo di casa si usa, invece del più innocuo pallottoliere, il cimitero del quartiere, invitando il bimbo a imparare sottrazioni e addizioni usando le date impresse sulle lapidi, non ci si può stupire che questi maturi una certa predisposizione alla malinconia. E che diventi il primo e più grande maestro della letteratura del terrore, firmando i propri romanzi e racconti con il nome di Edgar Allan Poe.
Sono trentanove le biografie di letterati di ieri e di oggi censite da Robert Schnakenberg, che ci racconta con l’aiuto delle matite di Mario Zucca Le vite segrete dei grandi scrittori. Si arricchisce così con un nuovo volume la collezione di curiosità e bizzarrie d’autore che Electa ha inaugurato raccogliendo vizi e manie dei più insospettabili geni dell’arte, costruendo ritratti certamente ironici – a volte totalmente dissacranti – capaci però di restituire con fedeltà caratteri, personalità, sensibilità.
Se il proprio vissuto è la linfa da cui trae ispirazione ogni creativo, il peso delle esperienze di vita si fa sentire in modo forse più pesante e determinante – rispetto ad altri ambiti – proprio nella letteratura. Non stupisce allora, forse, leggere degli eccessi d’ira di un manesco Ernest Hemingway e del rapporto disinvolto con la bottiglia di Lord Byron, che si rivela però a sorpresa molto meno elegante con le signore di quanto ci si potrebbe aspettare da un gentiluomo del sul calibro…
Il viaggio di Schnakenberg ci porta a sbirciare dal buco della serratura di casa Shakespeare e a origliare dietro la porta del salottino dove sedevano le sorelle Brönte; ci fa conoscere meglio Sylvia Plath e Lewis Carroll, Mark Twain e Jack London, Oscar Wilde e Virginia Woolf. In un susseguirsi di perversioni sessuali, monomanie, depressioni, cadute negli eccessi di alcol e droghe di ogni tipo e origine possibile; piccole e grandi sregolatezze. Inevitabili “lato B” del genio più puro.