Otto designer italiani di ultima generazione, un comune percorso formativo e professionale che li porta dal Bel Paese all'Olanda. Roma chiama Eindhoven: una mostra al Maxxi illustra l'evoluzione di uno stile ormai transnazionale
L’incontro tra due scuole creative di fama conclamata: da un lato l’estro, l’originalità, l’istinto effervescente propri dell’Italia; dall’altro il rigore formale, la pulizia delle linee e delle forme, lo studio metodico dei materiali che contraddistingue l’Olanda. Una liaison che profuma di Europa, che travalica i campanilismi e si traduce – grazie all’esperienza di otto giovani firme – in un laboratorio che dà ottimi frutti. E si spinge a dettare le regole del futuro.
È ospitata nelle sale del Maxxi di Roma fino al prossimo mese di settembre, con la media partnership di Sky Arte HD, Design Destinations : in mostra i lavori di progettisti che, partiti dall’Italia, hanno trovato spazi per la propria crescita professionale ad Eindhoven, con Milano una delle indiscusse capitali mondiali della creatività. Un binario su cui marciare a doppio senso di circolazione: lo scambio di energie, risorse, emozioni e suggestioni è continuo e costante. Nel matrimonio felice tra la fantasia mediterranea e la precisione nordica.
Ha una concettualità tanto profonda da uscire dagli schemi esclusivi del design il progetto del duo FormaFantasma: con Asmara ecco riprodotti su una serie di eleganti tessuti e cartoline i percorsi dell’emigrazione italiana attraverso i secoli, tradotti in pattern grafici, intrecci di righe. Fili reali che sublimano quelli della memoria e della tradizione. All’arte guarda anche Gionata Gatto, con uno specchio ispirato al celebre ritratto dei coniugi Arnolfini di van Eyck, capolavoro assoluto della pittura fiamminga.
L’analisi procede in ambiente fashion con le calzature di Francesca Lanzavecchia, e arriva nel campo dell’arredamento e del design del prodotto: tra le creazioni dei vari Giovanni Innella, Eugenia Morpurgo e Maurizio Montalti ecco le lampade da tavolo di Salvatore Franzese. Linee ossute ma non spigolose, delicate e al tempo stesso importanti, cariche della suggestione per una antica condivisa tradizione nel tessile. Sintesi, ancora una volta, di due anime progettuali apparentemente distanti, eppure così vicine.