Musiche di Stravinsky e Beethoven per la stagione sinfonica del Teatro San Carlo di Napoli. Che sabato 24 maggio vede come protagonisti la bacchetta di Gian Andrea Noseda e il violoncello di Enrico Dindo
Uno è tra i più importanti direttori d’orchestra italiani degli ultimi anni, guida artistica di un teatro di grandissima tradizione. L’altro è solista raffinatissimo, dotato di un talento puro e cristallino. Come gli riconobbe anche un mastro assoluto del calibro di Msislav Rostropović. Gian Andrea Noseda incontra Enrico Dindo (nella foto) sul palco del San Carlo: un evento unico impreziosisce il cartellone della stagione sinfonica dello stabile napoletano.
Appuntamento sabato 24 maggio con quello che lo stesso Noseda, per la prima volta alla direzione dell’orchestra del San Carlo, ha definito un programma “tradizionale nella sua modernità” . Giocando sull’ossimoro apparente di partiture che scherzano con il tempo: tra autori che sanno anticipare i tempi, facendoci intravedere sprazzi di modernità in piena epoca romantica; ed altri che invece suggeriscono percorsi contrari, evocando ancora nel Novecento stilemi neoclassici.
Si parte con il Divertimento tratto da Le baiser de la Fée di Igor Stravinskij, movimento di un balletto scritto a fine Anni Venti per le coreografie di Ida Rubinstein. Un saggio geniale quello del compositore russo, che sa filtrare la tradizione della musica popolare russa attraverso soluzioni di rivoluzionaria contemporaneità; portando verso il futuro l’epopea di un folklore dalle radici antichissime.
Si prosegue con il Concerto per violoncello e orchestra di Alfredo Casella, figura importante del primo Novecento italiano, compositore che riesce nella sintesi tra codici classici ed evoluzioni di grande novità. A chiudere la serata è la Sinfonia N°5 di Beethoven: pagina più eccentrica e particolare del repertorio sinfonico del genio tedesco. Momento di sperimentazione che prelude all’avvento di una nuova Era nel campo della classica.