Cinema: Virzì e Sorrentino si spartiscono i David

11 Giugno 2014


Dopo il successo tributato dall’Academy era atteso alla prova del fuoco, provando a smentire l’adagio secondo cui nessuno è profeta in patria. Risultato agrodolce per Paolo Sorrentino, che si afferma come uno tra i protagonisti assoluti della notte che a Roma ha visto la consegna dei David di Donatello, i massimi riconoscimenti del cinema italiano, ma non può festeggiare un trionfo assoluto. A gettare ombre sulla sua stella è Paolo Virzì.

Il cineasta livornese fa incetta con il suo Il capitale umano  di buona parte delle statuette più importanti: quella per il miglior film e quelle per la migliore attrice protagonista (Valeria Bruni Tedeschi) e per attore e attrice non protagonista (Valeria Golino e Fabrizio Gifuni). Più che La grande bellezza  , dunque, si afferma l’estro dei suoi talentuosi fuoriclasse: premio per il miglior attore – scontato – a Toni Servillo, successo come miglior regista per Sorrentino.

Convince pubblico e critica, ottenendo un riscontro forse inatteso, La mafia uccide solo d’estate : per Pif, volto noto di MTV, arriva il premio per la miglior opera prima; ma anche il graditissimo David Giovani, assegnato da una giuria di mille ragazzi di circa cinquanta scuole superiori italiane. Un segno importante, perché al netto della popolarità del regista presso i più giovani passa infatti la possibilità di trattare con un linguaggio fresco e coinvolgente anche temi difficili. Come quello della pervasività della criminalità organizzata nella nostra società.

I premi speciali vanno a figure leggendarie del nostro cinema. Partendo dal regista Marco Bellocchio e arrivando alla divina Sophia Loren, commossa nel ricevere la statuetta dalle mani del figlio Edoardo Ponti, che l’ha diretta ne La voce umana . Wes Anderson (Grand Budapest Hotel ) e Stephen Frears (Philomena ) ottengono il riconoscimento per il migliori film straniero e il miglior film europeo.