Monty Python, la reunion trent’anni dopo

30 Giugno 2014


L’ultimo loro progetto risale al 1983 ed è giustamente considerato, per il successo ottenuto da parte di critica e pubblico, come il punto più alto di una lunga e fortunata carriera condotta in team. È con Il senso della vita  che i Monty Python entrano nella leggenda, ottenendo il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes, prima di sciogliersi e intraprendere percorsi diversi. Salvo, ora, tornare sui propri passi e riprensentarsi – a trent’anni dall’ultima volta – nuovamente insieme.

Ha battuto ogni record la prevendita dell’attesissimo Monty Python Live (Mostly) , in scena a partire dal 1 luglio alla O2 Arena di Londra: i ventimila posti disponibili per la premiere sono stati spazzati via dopo soli 43 secondi dall’apertura dei botteghini; disponibilità ridotte all’osso anche per le successive nove repliche che, fino al 20 luglio, vedranno impegnato il gruppo nei suoi storici sketch venati di comicità surreale e irresistibile cinismo.

Le lancette dell’orologio tornano indietro agli anni ruggenti del Flying Circus , irriverente sintesi tra cabaret e raffinatissimo humour nero che ha rivoluzionato sul finire dei sixties  il modo di fare televisione. Introducendo situazioni, cliché, linguaggi e strategie narrative che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura popolare; come dimostra l’affetto e l’attesa che i fan, di ieri e di oggi, tributano alla reunion.

Unico assente Graham Chapman, scomparso prematuramente nel 1989: per il resto la formazione è quella tradizionale, con Terry Jones e Terry Gilliam, Michael Palin, Eric Idle e John Cleese. L’evento, di portata planetaria, diventa un enorme spettacolo transnazionale: sono millecinquecento i cinema sparsi ovunque nel globo – settanta quelli nel nostro Paese – collegati in diretta in occasione della replica del 20 luglio. Per uno show in mondovisione.