Biglietti gratis agli under 18, pagano gli over 65: cambiano dal 1° luglio le condizioni per accedere ai 224 musei statali a pagamento sparsi per il territorio nazionale. E il venerdì si prolunga l’orario di apertura alle 22 anche a Pompei e agli Uffizi
Largo ai giovani: parte il 1° luglio la rivoluzione nella bigliettazione dei musei statali presentata dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che strizza un occhio alle nuove generazioni. Ingresso libero per i minori di diciotto anni, prezzo scontato per gli under 25: a “farne le spese” gli over 65, che fino ad oggi avevano diritto all’accesso gratuito. Una manovra che coinvolge oltre duecento siti a pagamento sui 431 gestiti direttamente dallo Stato. E che è già sul tavolo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, per ragionare sula sua applicazione anche ai musei civici.
Nelle scelte del ministero anche altre operazioni che si pongono l’obiettivo di avvicinare il pubblico ai luoghi di cultura. Partendo dal raddoppio delle cosiddette Notti al Museo , con gli spazi aperti dal tramonto all’alba due volte l’anno; e arrivando all’istituzione di una domenica al mese ad accesso libero per tutti. Coinvolge anche luoghi di enorme rilevanza, come il sito di Pompei o la Galleria degli Uffizi, l’estensione dell’orario di visita, ogni venerdì, alle 22.
Secondo l’Istat sono oltre 4500, tra pubblici e privati, i musei e i luoghi di cultura aperti in Italia: uno ogni 13mila abitanti, due ogni tre Comuni. A guidare la classifica delle regioni con più istituzioni, certo non a sorpresa, è la Toscana; seguita però non dal Lazio, come ci si potrebbe attendere, ma da Piemonte ed Emilia-Romagna. Si concentra nel sud Italia il 52% delle aree archeologiche, mentre è a nord che si trova il numero più alto di gallerie e collezioni museali.
Le analisi dicono che nel 2013 sono stati circa 100 milioni quanti in Italia hanno varcato la soglia di un museo; quasi quaranta quelli che hanno visitato istituzioni statali: musei appunto, ma anche aree archeologiche o monumenti (è il caso, ad esempio, del Colosseo). Poco più di 17 milioni quanti per farlo hanno pagato il biglietto, quasi nove (un terzo circa del totale) quanti invece hanno goduto di free ticket .