Cosenza: alla Galleria Nazionale una sala per Umberto Boccioni

10 Luglio 2014


Le teche seguono un andamento curvilineo, agendo nello spazio con un elegante e sinuoso movimento; segnando un allestimento dinamico, raffinatissimo nelle finiture bianche che astraggono le opere da ogni possibile riferimento e le consegnano all’eternità. Dopo quasi cinque anni di lavori la Galleria Nazionale di Cosenza perfeziona e apre finalmente al pubblico la sala dedicata ad uno tra i più grandi artisti calabresi di tutti i tempi. Umberto Boccioni.

Sono oltre sessanta le carte di Boccioni acquisite a metà degli Anni Novanta dal Ministero dei Beni Culturali e destinate – fin da subito – ad essere esposte nella regione che ha dato i natali ad uno dei protagonisti assoluti del Futurismo. Non nella natia Reggio Calabria, ma proprio a Cosenza: a compimento di un processo di riqualificazione del museo della città, restaurato e riaperto solo nel 200. Ed oggi arricchito di una preziosa collezione che testimonia l’estro di un protagonista indiscusso del Novecento.

Incisioni a punta secca ed acqueforti, ma soprattutto disegni, questi ultimi realizzati seguendo una pluralità di tecniche che spazia dal carboncino alla matita, dalla penna alla china: la Galleria Nazionale offre una preziosa indagine sullo stile di Boccioni, documentando la sua attenzione per i temi più disparati: dall’architettura utopista fino alle intimità del ritratto, arrivando ai fondamentali studi sulla resa plastica del movimento. Riflessione determinante per la maturazione del Futurismo stesso.

Completano l’esposizione permanente due opere iconiche: da un lato il pastello Gisella , in comodato d’uso dalla Banca Carime, in dialogo con la puntasecca del 1907 che ritrae in collezione il medesimo soggetto (nella foto); dall’altro, immancabile, una fusione delle Forme uniche nella continuità dello spazio  donata al museo da Carlo Bilotti. Pezzo simbolo dell’arte italiana del primo Novecento, capolavoro assoluto della irripetibile stagione delle avanguardie storiche.