L’opera secondo Pippo Delbono. Al San Carlo di Napoli

10 Luglio 2014


Non poteva scegliere altro titolo se non Cavalleria rusticana : dramma umorale, intensissimo, giocato sulla narrazione di matrice verista che guarda alla profondità dell’animo umano; alle sue rovinose contraddizioni, alla violenza di passioni brucianti. Temi che sono nelle corde di Pippo Delbono, tra i registi più amati del teatro italiano di prosa, ora alle prese con la sfida lanciata dal mondo della lirica. Protagonista assoluto, a Napoli, del San Carlo Opera Festival.

La grande musica non va in vacanza, anzi: in scena allo stabile campano, per quattro week-end consecutivi, tre spettacoli che alternano grandi pagine del melodramma alle grandi performance della danza. Partendo, proprio sabato 12 luglio, dal classico di Mascagni; con Delbono ad enfatizzare con la sua regia i passaggi narrativi, facendo leva sulle doti interpretative dei cantanti e affidandosi alla istintività di alcuni tra i suoi attori non professionisti.

 

Su tutti Bobò, incontrato in una casa di cura per malati psichiatrici nel corso di un laboratorio tenuto dallo stesso Delbono, e da allora diventato presenza insostituibile negli spettacoli di un regista che – ancora una volta – sceglie di entrare in prima persona nella sua creatura. Eccolo, quasi in veste di capocomico pirandelliano, aggirarsi sulla scena; per un effetto meta-teatrale che infrange la barriera tra pubblico e attore. Tra verità e finzione.

Delbono raddoppia presentando, domenica 13 luglio, la prima di un’altra sua regia: quella per la Madama Butterfly  di Giacomo Puccini; il trittico del San Carlo si chiude con il debutto venerdì 18 di Zorba il Greco , balletto coreografato da Lorca Massine su musiche composte da Mikis Theodorakis. Esaurita la parentesi estiva, con le repliche dei tre spettacoli nei successivi fine settimana di luglio, l’Opera Festival tornerà ad ottobre con l’Elisir d’amore  di Gaetano Donizetti.