Il design italiano conquista Los Angeles. Con Vico Magistretti

26 Luglio 2014


L’oggetto perfetto era per lui quello più semplice. Tanto limpido e lineare nella propria funzione da poter essere, amava ripetere, “comunicato al telefono”  . Senza bisogno dell’aiuto di immagini; tratteggiato così: giusto con poche parole. E nella sua carriera di prodotti del genere ne ha realizzati tanti, geniali nel concept e straordinari nella realizzazione, icone perfette del made in Italy. Quello che grazie a lui, Vico Magistretti, ha fatto del Bel paese la terra del design.

Resta esposta fino al 31 luglio all’Istituto di Cultura Italiana a Los Angeles – dove arriva dopo le tappe di Parigi, Berlino, San Francisco e prima di prendere la via di Atene e Tirana – la mostra realizzata con i tesori conservati nell’archivio che conserva e tutela il lavoro del grande designer milanese. Un patrimonio di disegni, progetti, bozzetti, prototipi e oggetti finali allestiti nella splendida ricostruzione di un ambiente che richiama l’atmosfera frizzante dell’atelier.

Innumerevoli i pezzi iconici di Magistretti mostrati al pubblico d’Oltreoceano. Partendo da un oggetto entrato nella leggenda come la piccola Eclisse  , lampada da notte disegnata quasi mezzo secolo fa per Artemide; e arrivando al divano Maralunga , prodotto nei primi Anni Settanta da Cassina. Sedute, complementi d’arredo, accessori mitici: che non solo raccontano l’estro di una figura unica e inimitabile, ma restituiscono il clima di un Paese che seppe costruire la propria fortuna sulla fantasia. E su un tessuto imprenditoriale mai così frizzante.

La scrivania di Magistretti, benché traslata a Los Angeles, continua ad affacciarsi sull’amata Milano. Lo fa specchiandosi nei progetti architettonici che l’eclettico creativo ha disegnato per la sua città: la Torre al Parco in via Revere, il palazzo per uffici in corso Europa e ancora il celebre condominio in piazzale Aquileia. Interventi innovativi, pensati per aprire le porte ad una modernità diventata modello per le generazioni successive.