Un vecchio appartamento ormai disabitato del Village, una scatola di cartone apparentemente piena di cianfrusaglie, un appassionato collezionista di cimeli rock. Ingredienti che a New York valgono la scoperta di decine di registrazioni inedite di Bob Dylan. Subito all’asta
Giacevano da decenni in una anonima scatola di cartone, persa tra le tante stipate in quel vecchio appartamento del Greenwich Village. A distinguerli dal resto delle cianfrusaglie una banale dicitura graffiata a pennarello sulla confezione: old records , vecchi dischi. Oggetti superflui, persino inutili all’occhio della vecchia proprietaria dell’immobile; in realtà uno straordinario tesoro, fantastica memoria della stagione d’oro del rock.
Sono esattamente 149 le pre-registrazioni di brani di Bob Dylan, risalenti al 1969 e all’anno successivo, scoperte casualmente a New York. Nella casa che il cantautore aveva affittato all’epoca e in parte convertito a studio d’incisione domestico: nel quale fermare le prime bozze e le successive evoluzioni di brani entrati nella Storia, appunti sonori su cui ragionare prima di passare alla loro confezione definitiva.
Si tratta di dischi in vetro o alluminio ricoperti da un sottile strato di acetato, su cui la puntina incideva il suono in maniera analoga a quanto accade per i vinili: una tecnologia semplice e immediata, che permetteva agli artisti di imprimere facilmente le prime bozze delle proprie canzoni. E che ha portato Dylan a fissare i brani che sarebbero entrati nelle trackliust di album come Self Portarit , Nashville Skyline e New Morning .
L’eccezionale ritrovamento, che spiega molto del metodo di lavoro dell’artista, arriva solo oggi che gli eredi della legittima proprietaria – ormai defunta – hanno disposto lo sgombero dell’appartamento. L’intero pacchetto, intercettato dall’ex dirigente della Warner Bros. Jeff Gold, tra i più grandi collezionisti di cimeli rock al mondo, è già all’asta su internet con valutazioni che spaziano da poco meno di duemila a un massimo di settemila e cinquecento dollari al pezzo. Già assegnata a 2500 dollari una versione unplugged di It Hurts Me Too .