Edizione in tour per il Buskers Festival di Ferrara, la più importante rassegna italiana di arte di strada. Ouverture nel centro storico dell’Aquila: mille gli attori, musicisti e giocolieri ai nastri di partenza
È itinerante per definizione, da sempre distribuito nelle vie e nelle piazze della città che – ormai ventisette anni fa – gli ha dato i natali, colorata e divertita fiumana di persone in costante e continuo movimento. Ma questa volta il Buskers Festival, maggiore evento italiano dedicato all’arte di strada, ha accentuato la sua natura nomade. Uscendo dalla sua Ferrara e trasformandosi in rassegna on tour .
Il sipario sulla manifestazione, capace un anno fa di richiamare un pubblico di 800mila persone, si alza in una località altamente simbolica. Sarà il centro storico dell’Aquila, simbolo dei drammi irrisolti ma anche della tenace capacità di reagire del Paese, ad ospitare sabato 21 agosto l’ideale ouverture del Buskers. Con cento artisti da tutto il mondo a scatenarsi in ventidue diverse location, nel cuore di un luogo dal fascino immutato.
La carovana del festival si sposterà in seguito a Comacchio (22 agosto), prima di arrivare finalmente a Ferrara (23 e 24 agosto); salvo puntare sulla vicina Lugo (25 agosto) prima del gran finale previsto, ancora nella città estense, domenica 31 agosto. Un migliaio i musicisti, mimi, giocolieri, attori, equilibristi, poeti, street-artist che si sono accreditati; focus esotico quello rivolto alla Mongolia, nazione ospite della rassegna, che porta in Italia venti diversi artisti.
Danze con maschere tradizionali, canti monodici delle antichissime tradizioni della steppa, evoluzioni acrobatiche al limite del contorsionismo: i ballerini del Khukh Mongol e del gruppo Sedaa promettono di lasciare a bocca aperta. Al pari dei Kidnap Alice, britannici convertiti al sound di Capo Verde e dell’australiano Alex Hahn; del curioso duo Adrian & Marti Rumba, che mescola musiche romene e iraniane, e dell’austriaco Matakustix. Eccentrico one man band che gira il globo con i suoi pazzeschi strumenti auto-costruiti.