È con “Lucy” di Luc Besson, interpretato da Scarlett Johansson, che si inaugura la 67esima edizione del Festival del Cinema di Locarno. Evento che festeggia i 110 anni di vita della mitica Titanus
È bastato sfogliare la lista dei film in concorso perché l’autorevolissimo Variety spendesse lodi sperticate, indicandola come una delle rassegne più interessanti del Vecchio Continente. Si alza il sipario sulla 67esima edizione del Festival del Cinema di Locarno, appuntamento per sua natura dedicato alle produzioni più coraggiose. Spesso lontano dai circuiti maintream, ma sempre votate ad una altissima qualità. Come dimostra il titolo di apertura.
Sveste i panni della ragazza acqua e sapone per indossare quelli scomodi di un’eroina negativa Scarlett Johansson, protagonista di Lucy (nella foto): Locarno saluta con questa premiere il ritorno di Luc Besson, a quasi vent’anni di distanza da Il quinto elemento , alle intriganti ambientazioni fanta-thriller che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Un appuntamento che si configura come il primo grande evento di una rassegna che, dal 6 al 16 agosto, vivrà di circa 150 diverse proiezioni.
Compito arduo quello della giuria presieduta da Gianfranco Rosi: agguerrita la concorrenza per portare a casa il Pardo d’oro come miglior film. Tra i titoli più accreditati alla vigilia Cavalo Dinheiro del portoghese Pedro Costa ma soprattutto Dancing Arabs , durissimo racconto con cui l’israeliano Eran Riklis affronta il tema ei conflitti in Medio Oriente. L’Italia spera con Perfidia di Bonifacio Angius, dramma contemporaneo giocato sull’incomunicabilità tra le diverse generazioni; e brinda per un compleanno speciale.
Spegne le sue prime centodieci candeline la storica Titanus, casa di produzione che ha contribuito a creare il mito di Cinecittà. Sono più di cinquanta le pellicole restaurate proposte al pubblico del festival, introdotte di volta in volta da protagonisti del nostro cinema del calibro di Dario Argento, Lina Wertmuller e Giancarlo Giannini. Un titolo su tutti? Il gattopardo : si annuncia mozzafiato la sua proiezione nella piazza principale della città, su un immenso schermo all’aperto alto quattordici metri e largo quasi trenta.