Il Salento è pronto ad accogliere la carica dei trecentomila: in tanti partecipano ogni anno agli eventi della Notte della Taranta. E quest’anno, a chiudere la rassegna, il leggendario bluesman tuareg Bombino
Al culmine della festa toccherà al maestro concertatore – per il secondo anno consecutivo Giuseppe Sollima – prendere per mano il pubblico e trascinarlo nelle danze sfrenate di un evento che ha il profumo magico delle tradizioni più arcaiche. Ma che sa guardare al futuro, stabilendo grazie al potere della musica il senso di una comunità diffusa, forte di un approccio che guarda alle diversità culturali come a una straordinaria risorsa. La comunità che si dà appuntamento, in Salento, per la Notte della Taranta.
Fervono i preparativi a Melpignano, in provincia di Lecce, per la 17esima edizione del maxi-concerto che il 23 agosto chiude quello che viene considerato come uno tra i più importanti eventi musicali d’Italia, giustamente equiparato ai maggiori raduni europei. Una rassegna in grado di richiamare ogni anno, sommando allo show più atteso le precedenti serate tenute in diverse località della Puglia, non meno di 300mila persone.
Il parterre è di quelli davvero prestigiosi e pesca nel gotha della musica etnica internazionale. Viene dagli Stati Uniti il fenomenale percussionista Glen Velez, già vincitore di un Grammy Award, che in tandem con la moglie Lorie, vocalist dalle doti canore stupefacenti, presenta un repertorio che attinge alla tradizione indiana dei canti tamil; dal sapore squisitamente mediterraneo è invece il sound dell’israeliano Avi Avital, virtuoso del mandolino.
Alle voci tutte italiane di Roberto vecchioni e Antonella Ruggiero si unisce quella dello special guest della nottata: Bombino, il bluesman del deserto, star di caratura mondiale. Chitarra elettrica e sonorità tuareg, canti della tradizione subsahariana e asperità rock in puro stile Jimi Hendrix: Bombino incarna con la sua versatilità e la curiosità nei confronti dei popoli diversi dal suo lo spirito più genuino di un evento irripetibile.