Viene giustamente considerata la capitale europea della musica sperimentale: dal 3 settembre Berlino ribadisce il proprio primato con gli eventi della Music Week. E un festival nell’ex aeroporto di Tempelhof
Elettronica, dance, techno e trance. Non c’è forma di musica sperimentale d’avanguardia che non trovi in Berlino, da sempre, i contesti e gli spazi migliori per evolversi, contaminarsi, crescere e diffondersi. Una piattaforma diffusa di straordinaria originalità e spiccato eclettismo quella offerta dalla capitale tedesca, che come ogni anno si prepara a tirare le fila del discorso durante l’atteissima Berlin Music Week.
Amplificatori accesi da mercoledì 3 settembre e fino alla fine del week-end per un cartellone di eventi che anima decine di club, sale concerto, teatri, discoteche in ogni angolo della città; richiamando decine di artisti da ogni angolo del mondo e coinvolgendo migliaia di appassionati. Grazie a una programmazione che si adatta a ogni palato: spaziando dal rock duro e puro alle atmosfere eteree dello slow-core.
Punto nevralgico è ancora una volta lo straordinario complesso di Tempelhof. È negli hangar del maestoso ex aeroporto che va in scena nel week-end il Berlin Festival, mai come in questo caso improntato su scelte che guardano alle più interessante voci dell’underground e dell’indie. Se consideriamo che il nome più mainstream è, in scaletta, quello degli Editors, appare evidente come la line-up guardi alla scoperta e definitiva affermazione di una scena lontana dai compromessi dello show-business.
Ad alternarsi sul palco occupato, nelle passate edizioni, da nomi quali Blur e Bjork, i vari Woodkid e Hudson Mohawke; ma anche la scommessa Nina Kraviz, next big thing delle consolle ormai pronta alla definitiva consacrazione, e una rinnovata Neneh Cherry. La cantante presenta l’album della svolta, con il passaggio da sonorità tradizionalmente pop a un meltin’ pot musicalecostruito grazie al supporto di Four Tet.
[nella foto: Berlin Festival 2013 – foto Stephan Flad]