Dino Risi, milanese. L’omaggio al Teatro Grassi

25 Settembre 2014


A voler guardare non ho tradito l’iniziale vocazione per medicina. Scegliendo semmai per un approccio laterale, diverso e più affascinante a quella necessità di sondare l’animo umano che l’aveva spinto, giovanissimo, a seguire i corsi per diventare psichiatra. Ha barattato il lettino da psicanalista con la macchina da presa, Dino Risi: e gliene siamo grati, visti i capolavori che ha saputo regalarci. Gliene è grata la sua città, Milano, che gli dedica un affettuoso omaggio.

Appuntamento giovedì 25 settembre, alle 20.30, al Teatro Grassi: in scena uno dei primi incontri pubblici nati nel contesto di memoMI, il progetto di archiviazione e comunicazione in via digitale della memoria storica di Milano. Un evento che si concentra sugli esordi di Risi come regista, nel solco di un neorealismo d’inchiesta che lo porta a firmare i primi interessantissimi cortometraggi: tutti girati, chiaramente, nella sua città. Tutti proiettati nel corso di una serata unica.

Occasione preziosa, questa, per confrontarsi con l’epico Barboni  e con Buio in sala , pellicole drammatiche nella loro istintiva e immediata crudezza, lavori che gettano uno sguardo di denuncia sulle condizioni di vita nella città uscita a pezzi dalla guerra. Si passa poi a Fabbrica del Duomo , Verso la vita  e all’importante 1848 , realizzato insieme ad Alberto Lattuada, Giorgio Strehler e Mario Bonfantini; per arrivare al recente Una bella vacanza , docu-film di 3D Produzioni che ripercorre l’intera carriera dell’artista.

In sala il commento di Maurizio Porro, critico cinematografico per il Corriere della Sera , ma anche i ricordi di Marco e Claudio Risi, figli del regista; oltre alle voci di Fabrizio Corallo e Didi Gnocchi, autori di Una bella vacanza , del direttore generale della Fondazione Cineteca Italiana Matteo Pavesi. Una pluralità di punti di vista che permette di ricostruire con attenzione la portata di una figura fondamentale per l’evoluzione del linguaggio della settima arte. Non solo in Italia.

[nella foto: una scena di Anima persa  di Dino Risi, 1977]