Jewish and the City. A Milano il festival di cultura ebraica

12 Settembre 2014


Quaranta eventi in quattro giorni. Per raccontare il fascino di una cultura millenaria e la sua straordinaria vitalità, mettendo in luce il rapporto strettissimo fra la magia della tradizione e lo spirito di più schietta innovazione. Dal 13 al 16 settembre va in scena a Milano una nuova edizione di Jewish and the City , rassegna che guarda al mondo ebraico e alle sue infinite espressioni nel campo dell’arte, della letteratura, della musica, del cinema, del teatro.

Un cartellone a tema quello del festival, che parte dalla liturgia della Pasqua ebraica per riflettere sul concetto di liberazione e dunque – per estensione – di libertà: individuale e collettiva. Il riferimento alla narrazione biblica della fuga verso la Terra Promessa diventa così intrigante pretesto per incontri, performance, racconti ed eventi che indagano su nuovi e antichi processi di emancipazione, eterne sfide per l’uguaglianza.

Si passa dal monologo che Gioele Dix (nella foto) elabora evocando, tra il serio e il faceto, la figura di Mosé, allo show del quartetto klezmer al femminile Les Nuages Ensemble; dalla lectio magistralis di Salvatore Veca all’incontro con diverse donne protagoniste della politica, della società, del mondo dello spettacolo: ad affrontare il tema della discriminazione di genere e delle strategie per sconfiggerla, tra le altre, la presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro e Daria Bignardi.

Per la chiusura del festival un evento che promette grande suggestione: appuntamento alle 21.30 di martedì 16 settembre a Palazzo Reale per la performance musicale che omaggia il grandissimo Marc Chagall. A salutare l’inaugurazione della grande mostra sull’artista russo di origini ebraiche sette violinisti, chiamati ad esibirsi affacciati alle finestre che si aprono su Piazza del Duomo: una cornice spettacolare per un live inedito, costruito partendo dagli scritti che lo stesso Chagall ha dedicato al suo rapporto con la musica. Assunta a simbolo di identità culturale e memoria delle proprie radici.