Dalla madre a Bobò. Il teatro di Pippo Delbono diventa protagonista di una mostra alla Maison Rouge di Parigi, luogo sacro per l'arte contemporanea in città. Un percorso diviso per stanze porta gli spettatori a viaggiare attraverso una lunga installazione introspettiva e... autobiografica.
Il teatro di Pippo Delbono arriva alla Maison Rouge di Parigi. L’artista di Varazze, invitato da Antoine Baitalle, ha presentato il progetto Ma mère et les autrescome , una mostra ibrida, in cui il suo approccio performativo si incontra con installazioni video e sonore. Ma non solo. Sono le sensazioni dei visitatori a fare la differenza, diventando, come in una rappresentazione teatrale, parte, attori dell’opera stessa.
Inaugurata il 5 settembre in uno dei templi dell’arte contemporanea della città francese l’esposizione è concepita in più stanze, ognuna delle quali mantiene una propria funzione. I visitatori sono accompagnati da voci, suoni, musica che diventano i ciceroni di questo percorso che va condotto per intero. Dura quaranta minuti e non si può né interrompere, né iniziare a metà.
“Non si può interrompere un viaggio che è già cominciato” , ha commentato Delbono. Non mancano spunti introspettivi, con un racconto intimo e doloroso della degenza della madre dell’attore, ripresa in video negli ultimi giorni della sua vita. Un tema angosciante e spesso tabù come quello della morte diventa nella mostra di Delbono talmente normale da essere poetico, talmente essenziale da diventare commovente. Infine l’installazione chiama in causa la figura di Bobò, in un certo qual modo alter ego dell’artista.
Ancora una volta ritorna l’introspezione e l’autobiografia nel racconto dell’incontro con quest’uomo in un manicomio ad Aversa, dove ha trascorso ben trent’anni della sua vita. Artista sordomuto e analfabeta, è stato lanciato da Delbono nello spettacolo Barboni , nel 1997. Da allora ad oggi è stato protagonista di ben sei rappresentazioni e torna ad esserlo qui a Parigi nella mostra alla Maison Rouge.