Apre i battenti con un maestro della fotografia internazionale la rinnovata Villa Reale di Monza, tornata al suo antico splendore dopo un lungo restauro. In mostra le immagini di Steve McCurry
Sono già passati cinque anni dall’ultima volta che Steve McCurry è transitato nel Nord Italia: memorabile la retrospettiva che Milano, nella magica cornice di Palazzo della Ragione, aveva dedicato a colui che consideriamo uno tra i maggiori fotografi del nostro tempo. È giunto dunque il tempo di rincontrarsi. Per fare il punto su nuovi lavori e ultimi progetti, nella costruzione di un percorso dialettico che ci porta a osservare, secondo luci differenti, anche i lavori storici.
Sembra abbonato alle location affascinanti McCurry, che ha il compito di tenere a battesimo i locali della Villa Reale di Monza recentemente restituiti alla collettività, dopo una doverosa fase di restauro: inaugura in queste ore (e resta a disposizione del pubblico fino al prossimo mese di marzo) la spettacolare Oltre lo sguardo , mostra che sceglie di muoversi partendo da uno tra i tanti generi che il reporter ha contribuito a rivoluzionare. Quello del ritratto.
In scena una parata di perfetti sconosciuti, donne e uomini come mille nel mondo, ma eternati – trasformati in autentiche icone contemporanee – dalla maestria e dalla sensibilità di chi è capace di abbattere ogni tipo di filtro. E impossessarsi, con fermezza gentile, dell’anima di chi gli sta davanti; sublimando la necessità dell’uso del mezzo tecnologico in un incrocio di emozioni e suggestioni. Semplicemente unico.
Immancabile la presenza degli occhi verdissimi di Sharbat Gula, l’ormai leggendaria inconsapevole testimone dell’orgoglio afghano immortalata durante la guerra contro le truppe sovietiche negli Anni Ottanta. Un’immagine che è simbolo del modo che ha McCurry di tessere storie, raccontare intere vite, solo poggiando il proprio dito – per una frazione infinitesimale di secondo – sul tasto che governa lo scatto. Racchiudendo in quel gesto il mondo intero.