Quindici artisti da sei nazioni diverse per trasformare grazie alla street art gli spazi, dimenticati, dell’ex Dogana di Roma. In scena fino a fine novembre l’Outdoor Urban Art Festival
Fino all’anno scorso si teneva per le strade e le piazze dell’Ostiense, zona di Roma che negli ultimi tempi è esploso come piattaforma creativa tra le più interessanti d’Italia. Per l’edizione 2014, la sua quinta, l’Outdoor Urban Art festival cambia indirizzo e prende possesso, fino al prossimo 22 novembre, dei cinquemila metri quadri dell’ex Dogana del quartiere San Lorenzo.
Quindici gli ospiti chiamati a lavorare in un luogo che incarna le infinite possibilità offerte da una città da sempre votata all’arte; sei i Paesi rappresentati – oltre all’Italia ecco Norvegia, Giappone, Sud Africa, Grecia e Francia – in un progetto che sembra funzionare secondo uno schema che ricorda quello della Biennale di Venezia: con aree allestite come equivalenti dei padiglioni nazionali, a fotografare le differenze e le analogie tra le scene dei diversi Stati.
Protagonista assoluta della rassegna l’inafferrabile Lady Aiko, tra i più stretti collaboratori di Banksy – che ha aiutato nel 2009 nel sedizioso progetto di interventi non autorizzati nei principali musei di New York – e che vanta prestigiose collaborazioni con Takashi Murakami. Insieme a lei altri big della scena internazionale come il nordico dot dot dot, che conduce da tempo un interessantissimo lavoro sulla pervasività dei logotipi nella cultura visuale contemporanea.
A rappresentare l’Italia firme che anscono nel mondo della street art come quelle di Hoek, Galo, Tnek e Ike; am anche artisti che vengono da ambiti tradizionali e che fanno dell’intervento in area urban uno tra i loro diversi terreni di espressione. È il caso di Davide Dormino, che viene dal contesto della scultura; e soprattutto di Laurina Paperina, star nostrana del pop di ultima generazione.
[nella foto: Outdoor Urban Art Festival 2014 – foto Oliver Astrologo]