9 Novembre 2014
Il 9 novembre 1989 i berlinesi abbattevano il Muro che per oltre trent’anni aveva diviso la loro città: un concerto diretto da Daniel Barenboim e una spettacolare installazione luminosa sono i momenti clou degli eventi che celebrano un quarto di secolo di Germania unita
I televisori di tutto il mondo rimbalzano oggi le immagini, sgranate nella bassa definizione di quegli anni, della folla accorsa alla porta di Brandeburgo; risuonano i colpi dei picconi, il tonfo dei brandelli di cemento armato crollati al suolo, e poi le grida di esultanza, i canti, le lacrime di gioia. Mai come oggi la leggendaria frase pronunciata da John Fitzgerald Kennedy accomuna i popoli del mondo: Ich bin ein Berliner disse il presidente americano in visita il Germania nel ’63. Oggi, lo siamo un po’ tutti.
Gli occhi del mondo sono puntati su Berlino: si celebra oggi, 9 novembre 2014, il venticinquesimo anniversario dalla caduta del Muro che dal 1961 era cicatrice sul cuore e l’anima di una tra le città più affascinanti d’Europa. Una grande festa collettiva anima in queste ore la capitale tedesca, con decine di eventi e appuntamenti nei luoghi simbolo della riunificazione: con la performance dei solisti dell’Orchestra di Stato, diretti da Daniel Barenboim, a esibirsi nell’Inno alla Gioia di Beethoven nella cornice della Porta di Brandeburgo.
Spettacolare e commovente l’installazione che da venerdì segna il tracciato che fu del muro: ottomila palloni luminosi gonfiati ad elio, ancorati al selciato a distanze regolari, evocano nella loro effimera eleganza la linea di prevaricazione e odio che trafisse la città per quasi quarant’anni. Prima della loro liberazione, del volo che li lascerà correre nel cielo in un gesto di poetica liberazione.
A ricordo del dramma vissuto dalla popolazione di Berlino l’implementazione del centro di ricerca e del memoriale, inaugurato proprio in questi giorni, sito lungo la Bernauer Strasse: uno tra i luoghi simbolo della divisione della città, con il tracciato del muro ad essere evocato già da anni da una monumentale installazione che scorre in parallelo alla strada. Verso quella Cappella della Riconciliazione considerata luogo sacro dove santificare la pace e la concordia.