Con una Sessione speciale dei lavori parlamentari e l'inaugurazione di una mostra monografica, il Parlamento dell'Unione Europea celebra la rilevanza di Alberto Burri nella storia dell'arte europea e internazionale, a cento anni dalla sua nascita.
Il centenario della nascita di Alberto Burri ha inizio sotto i migliori auspici. Inaugura ufficialmente questo “anno lungo” di iniziative, mostre e conferenze nientemeno che il Parlamento Europeo, dove si è tenuto alle 13 di oggi una Sessione dedicata proprio all’artista italiano, nato a Città di Castello il 12 marzo 1915.
Oltre ai Parlamentari dell’Unione Europea, erano presenti l’Ambasciatore italiano a Bruxelles e i vertici della Fondazione Palazzo Albizzini – Collezione Burri, a cui si deve l’organizzazione diretta, o la promozione, di gran parte del programma in occasione di questo importante centenario.
Nella motivazione della cerimonia, infatti, si ricorda come le opere dell’artista umbro abbiano segnato una svolta per l’arte a livello internazionale. Dai Sacchi ai Cretti, passando per Legni, Plastiche e Ferri combusti, l’arte informale di Burri non soltanto mette fine all’astrattismo geometrico – troppo razionale e determinista, a fronte dei recenti orrori della seconda guerra mondiale: introduce nel linguaggio della pittura la possibilità di assumere la materia stessa come elemento artistico, senza passare per la sua rappresentazione.
Per quanto alcuni critici abbiano collegato i traumi del conflitto mondiale con quelli – neanche troppo metaforici – fatti subire da Burri alla superficie pittorica nel dopoguerra, non bisogna trascurare l’equilibrio generale presente nelle sue composizioni, mai dimentiche di quella “misura” che è una tradizione italiana sin dal Rinascimento.
La giornata del 28 gennaio segna anche l’inaugurazione di una mostra monografica dedicata all’artista, allestita nella sede stessa del Parlamento Europeo. Al suo interno viene esposto il ciclo di dieci opere Oro e Nero, realizzato da Alberto Burri nel 1993 e donato l’anno seguente alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Come ha ricordato Bruno Corà, presidente della Fondazione Burri, la retrospettiva di Bruxelles non è che il primo capitolo di un programma destinato a svolgersi su scala nazionale e internazionale, al cui culmine ci sarà la grande mostra al Guggenheim di New York, in programma da ottobre.