50 giovani fotografi provenienti da tutta Europa, quattro artisti italiani invitati - tra gli altri - dai curatori a esporre i loro progetti: sono solo alcuni dei numeri relativi a Circulation(s), Festival della giovane fotografia europea in corso a Parigi.
Ha inaugurato da pochi giorni l’edizione 2015 di Circulation(s), Festival della giovane fotografia europea che, come ormai da tradizione, si svolge ogni anno a Parigi. Dopo quattro edizioni di successo e un successo internazionale, sia in termini di pubblico che di critica, quest’anno il Festival sarà ospitato – fino al prossimo 8 marzo – presso il centro CENTQUATRE, nel cuore della metropoli francese.
Oltre a scoprire e promuovere i giovani più talentuosi attivi nel campo della fotografia in Europa, l’iniziativa voluta e organizzata da Fetart – organizzazione no-profit fondata nel 2005 – ha tra gli obiettivi quello di rinsaldare il legame tra istituzioni europee che coltivano lo stesso interesse verso la disciplina. In Italia, per esempio, il festival Fotografia Europea a Reggio Emilia ospiterà, nel corso dell’edizione 2015 a maggio, una proiezione di lavori esposti proprio a Circulation(s).
Sono 43 i fotografi selezionati dalla giuria per il Festival di quest’anno, all’interno delle oltre 600 candidature pervenute da tutto il continente. A questi, lo “sponsor” del 2015 presente nel comitato dei selezionatori – la direttrice del Musée des Beaux-Arts du Locle in Svizzera, Nathalie Herschdorfer – ha affiancato altri quattro artisti, espressamente segnalati da lei per un “ripescaggio”.
Al di fuori di questa cerchia di talenti selezionati tra quanti si sono proposti, al Festival partecipano inoltre una serie di artisti, su invito diretto dei curatori. Qui troviamo finalmente quattro nomi a rappresentare la scena italiana.
Nicoló Degiorgis presenta una serie di fotografie dedicate all’Islam “invisibile”, ovvero alla mancata integrazione religiosa in Italia, mentre Aldo Soligno si è concentrato sugli attivisti ugandesi che si battono contro la discriminazione sessuale. Camilla Pongiglione espone invece un lavoro che, tra fotografia e disegno, indaga il cuore umano, questa macchina complessa le cui pulsazioni scandiscono la nostra vita. Sul versante della storia collettiva, The Cool Couple documenta infine un episodio dimenticato relativo alla fine della Seconda Guerra Mondiale.