Con cinquanta opere in mostra, di cui dieci installazioni, la National Gallery of Australia ospita la più corposa retrospettiva che sia mai stata dedicata a James Turrell in terra oceanica.
James Turrell è uno dei pochi, indiscussi leader della light art a livello mondiale, forte di una carriera che si sviluppa in un arco temporale di cinquant’anni. La retrospettiva di Canberra, presso la National Gallery of Australia, si propone appunto di coprire cinque decenni di seducenti manipolazioni, e del colore/luce e dello spazio che va a occupare, come mai era successo in Australia prima d’ora.
Il lavoro di James Turrell mette in dubbio le nostre stesse percezioni sensoriali, ci porta a confrontarci personalmente con quello che crediamo di conoscere dell’arte, della luce e della dimensione spaziale in cui siamo collocati. Per questo, ciascuno spettatore avrà una propria, personalissima reazione alla mostra nel suo complesso, se non a ogni singolo lavoro presente. Parola di Lucina Ward, curatrice della retrospettiva e della collezione di dipinti e sculture internazionali dell’istituzione museale.
Lo stesso James Turrell, reduce delle mostre di Los Angeles, New York e Houston del 2013, si è detto molto soddisfatto del lavoro dei curatori australiani, definendo la retrospettiva una delle migliori a lui dedicate. Soprattutto, Turrell si è detto particolarmente a favore della scelta di seguire il suo percorso artistico in tutta la sua estensione, dai primi giorni di attività a oggi.
La National Gallery of Australia ha anzi approfittato della mostra per annunciare l’acquisizione di ben dieci opere dell’artista, che spaziano da due lavori degli esordi, Joeacar (red) del 1968 e Shanta II (blue) del 1970, alla monumentale installazione Perceptual cell, Bindu shards del 2010. Quest’ultima è un’opera immersiva, letteralmente, essendo costituita da una capsula sferica cui può accedere un solo visitatore per volta. Il fortunato spettatore ha il privilegio di assistere a una sorta di “ciclo di vita” di una fonte luminosa: quindici, esclusivi minuti durante i quali la luce si crea, si sviluppa in un caleidoscopio di toni e intesità, per poi andare a spegnersi. Non è un caso se, per questa visita nella visita i cui effetti sono stati descritti da Turrell come “vedere oltre gli occhi”, ci sono prenotazioni fino alla fine di gennaio 2015.
Fortunatamente, la mostra James Turrell: A Retrospective resterà aperta a Canberra per buona parte del 2015, ovvero fino al prossimo 8 giugno.
[Foto di apertura: James Turrell, Bindu shards, 2010. Capsula in fibra di vetro e metallo, proiezione di luci secondo programma a tempo. Dimensioni della sfera: 420.8 x 653.1 x 607.1 cm (sphere). National Gallery of Australia, Canberra, acquisizione del 2014. Courtesy: National Gallery of Australia]