Mobile Photo Now è il primo riconoscimento da parte della storiografia ufficiale di una situazione di fatto: la bella fotografia può passare anche dall'obiettivo di uno smartphone.
L’Iphoneography ha vinto una grande battaglia, lo scorso 6 febbraio: è entrata ufficialmente nella storia dell’arte. Il Columbus Museum of Art nell’Ohio ha inaugurato la più ampia mostra di mobile photography mai organizzata da un museo. Mobile Photo Now è il primo riconoscimento da parte della storiografia ufficiale di una situazione di fatto, che gli utenti affezionati a Instagram o Flickr conoscono ormai da tempo: la bella fotografia, quella artistica o d’autore, può passare anche dall’obiettivo di uno smartphone.
È proprio nella spinta all’innovazione continua – tecnologica e quindi estetica – che il movimento della fotografia da smartphone ha il suo punto forte. Come spiega Jennifer Poleon, tra gli organizzatori dell’esposizione, “persone in ogni angolo del mondo possono sperimentare, creare e connettersi grazie a una macchina fotografica da taschino”.
A ben pensarci, la fotografia nasce per circolare indipendentemente dall’apparecchio usato, perché è per natura un prodotto seriale. L’avvento di internet e smartphone ne avrebbe quindi accresciuto a dismisura il potenziale, invece di impoverire la disciplina come temono alcuni “puristi”: più confronto significa più competizione, quindi una maggior spinta a innovarsi anche stilisticamente.
Non è un caso che la mostra negli Stati Uniti sia nata proprio in collaborazione con una delle più grandi community presenti su Instagram. Ai membri della #JJ è stato chiesto di partecipare a un concorso con quattro temi guida (dal ritratto alla foto in bianco e nero), scattando e pubblicando immagini che fossero poi individuabili grazie all’hashtag ufficiale della competizione. Il risultato? È andato ben oltre le 300 immagini finaliste, presenti in mostra: alla challenge hanno risposto 5mila mobile photographer da 89 nazioni, per un totale di 45mila fotografie candidate!