In occasione del carnevale ambrosiano, CRT e Triennale di Milano portano in scena al Teatro dell'Arte l'Arlecchino di Paolo Rossi, tutti i giorni da martedì 17 a domenica 22 febbraio.
Se nel resto d’Italia oggi è martedì grasso, a Milano le feste e gli eventi in maschera cominciano adesso: come in tutte le città che seguono il rito ambrosiano, il carnevale ha inizio quest’anno il 17 febbraio per finire sabato 21. Sono grosso modo le date in cui è possibile assistere all’Arlecchino di Paolo Rossi al Teatro dell’Arte, in calendario da stasera fino al pomeriggio di domenica 22 febbraio.
Com’è nella tradizione della commedia dell’arte, cui Paolo Rossi e il CRT – Centro Ricerche Teatrali di Milano si ispirano per questo e altri spettacoli, l’Arlecchino sarà ogni sera diverso. Di più, la pièce teatrale si svilupperà proprio a partire da un tormentone: se la compagnia dovesse dar spettacolo ad Amburgo, come potrebbe riadattare Arlecchino per il pubblico tedesco? E per quello di Los Angeles? E così via, sviluppando un canovaccio che vuole innanzitutto interrogarsi sulla professione di comico e attore di teatro, ai giorni nostri.
Lo stesso Paolo Rossi ha chiarito di voler approfondire un suo modo di vedere, e quindi divulgare, il teatro popolare. Impresa che porta avanti già da diversi spettacoli e che ha portato l’autore a scrivere il libro La commedia è finita. Sempre a proposito di quest’opera in particolare, l’attore milanese ricorda i suggerimenti di un altro grande del teatro meneghino, Giorgio Strehler, che spinse Paolo Rossi a confrontarsi con la famosa maschera: “Non essere filologico, fallo tuo, se proprio vuoi pensa al primo Arlecchino, quello che andava e veniva dall’aldilà all’aldiquà, più infernale e sulfureo”, gli suggeriva il fondatore del Piccolo di Milano.
Ancora, Paolo Rossi ha confessato che lo spettacolo avrebbe potuto chiamarsi Opinioni di un Arlecchino, in omaggio al clown protagonista del romanzo più celebre di Heinrich Böll. “Certo, nell’opera di Böll, il clown si serviva di una maschera per far critica a un paese che stava nel cuore di un miracolo economico; per il mio Arlecchino la situazione è capovolta. Ma il percorso di certi comici – quando scelgono di essere voce fuori dal coro e anche se ognuno prende la propria strada – parte comunque dalla stessa via”.