Il film di Iñarritu trionfa agli Oscar 2015

23 Febbraio 2015


La scorsa notte degli Oscar ha annunciato finalmente i vincitori dell’ultimo e più atteso premio cinematografico della stagione. I votanti dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences hanno preferito sopra ogni altro film il lungometraggio diretto da Alejandro González Iñárritu, cui va innanzitutto la statuetta per la Migliore Regia.

Sempre Birdman si è aggiudicato i premi più importanti: Miglior Film, Migliore Sceneggiatura Originale e Migliore Fotografia. Lo stesso regista ha voluto riconoscere i meriti del direttore della fotografia del suo film, Emmanuel ‘Chivo’ Lubezki, già premiato nella precedente edizione degli Oscar per Gravity di Alfonso Cuarón. Nel suo discorso di ringraziamento, Iñarritu ha definito Lubezki “un genio”, il vero artista della loro generazione.

A una nostra connazionale – l’unica italiana in gara – va il premio per i Migliori Costumi. L’Oscar a Milena Canonero si aggiunge così ad altri tre riconoscimenti per il film The Grand Budapest Hotel, premiato anche per la Migliore Scenografia, la Migliore Colonna Sonora, il Miglior Trucco.
Il terzo gradino, in questo podio per i film che hanno riscosso più premi, va a Whiplash di Damien Chazelle, per il quale J. K. Simmons è stato eletto miglior attore non protagonista.

La controparte femminile del premio è invece appannaggio di Patricia Arquette, premiata per Boyhood e interprete durante la notte di un discorso di ringraziamento schierato a difesa delle donne. L’attrice ha infatti colto occasione per rivolgere un appello per la parità dei salari, invocando uguali diritti per le donne statunitensi: le stesse, fa notare la Arquette, che hanno “partorito ogni contribuente e cittadino” degli USA. A proposito di performance notevoli di Patricia Arquette, vi raccomandiamo di non perdervela in Strade perdute, film in cui viene diretta da David Lynch, in onda su Sky Arte HD il prossimo venerdì 27 febbraio, alle 22:45.
A Julianne Moore è andata la statuetta come miglior attrice protagonista, per aver interpretato un ruolo femminile di particolare complessità: la precoce malata di Alzheimer in Still Alice. Un altro personaggio difficile, lo Stephen Hawking de La teoria del tutto, ha permesso al giovane Eddy Redmayne di soffiare l’Oscar come miglior attore a Michael Keaton, la cui articolata performance in Birdman meritava forse maggiore attenzione da parte della critica.