4 Febbraio 2015
Appuntamento il 5 febbraio a Palazzo Barberini, Roma: Massimiliano Finazzer Flory incontrerà Philippe Daverio, per parlare delle avanguardie artistiche del Novecento.
Appuntamento dedicato all’arte contemporanea, quello in programma il 5 febbraio a Palazzo Barberini – Roma: alle 18:00, Massimiliano Finazzer Flory incontrerà Philippe Daverio, per parlare del ‘900, nostro secolo. L’incontro, naturalmente, fa parte della serie di confronti organizzati da Il Gioco del Lotto all’interno dell’iniziativa Il Gioco Serio dell’Arte, giunta alla sua nona edizione, presso quella Galleria Nazionale d’Arte Antica al cui restauro ha contribuito lo stesso organizzatore della rassegna.
Domani, Philippe Daverio esporrà al pubblico le sue ri-considerazioni sull’etica, l’estetica e la filosifia alla base dell’arte del Secolo Breve: Il ‘900, nostro secolo, appunto. Nonostante sia ormai concluso, il Novecento non sembra infatti voler finire, avendo lasciato alla coscienza collettiva un’eredità storica complessa, in cui non mancano errori e orrori mai annoverati prima nella storia dell’umanità.
Philippe Daverio, critico d’arte, giornalista e conduttore televisivo, con la sua verve da polemista non convenzionale e la sua sapiente proposta di una nuova comunicazione dell’arte, pensata appositamente per i nuovi media, si propone in questa sede come uno degli interlocutori più stimolanti per una rilettura critica originale e disincantata del nostro “ieri” collettivo.
Un passato che non è tutto da dimenticare – o ricordare perché non si ripeta: il Novecento è anche il secolo in cui l’arte si libera definitivamente da qualsiasi contingenza materiale – committenza, apprezzamento di critica e pubblico – per dare voce proprio alle più profonde e contraddittorie istanze della società. Nel corso dell’incontro Philippe Daverio risponderà allora alle domande sul suo ultimo libro dedicato proprio alle Avanguardie: Il secolo spezzato delle avanguardie, edito da Rizzoli , nel quale lo storico dell’arte diventa curatore di “esposizioni immaginate” e, come di consueto, rovescia le categorie storicizzate proponendo di guardare con occhi nuovi al secolo passato. La danza, l’ansia dell’uomo contemporaneo, la città del futuro sono solo alcuni dei temi affrontati nel libro.