L’artista torinese sbarca alla Gliptoteca di Copenaghen con un’installazione sorprendente, in dialogo con lo storico museo. Per una convivenza equilibrata tra antico e contemporaneo.
Il museo con la più grande collezione d’arte antica del Nord Europa accoglie, fino al 14 giugno, l’installazione artistica We all fall down, progettata dell’italianissima Lara Favaretto nel 2012 e oggi al centro della sua prima personale in territorio danese. La presentazione di quest’opera site-specific è curata da Ludovico Pratsei, con il sostegno della Fondazione Guastalla e dell’Istituto Italiano di Cultura.
Le sale della Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, votate alla storia millenaria della scultura e delle opere incise, si sono così aperte alla contemporaneità di un’opera insieme poderosa ed evanescente.
Racchiusa tra due pareti di vetro, l’installazione della Favaretto entra in un rapporto diretto con l’ambiente che la contiene, generando un legame fisico e concettuale con la straordinaria raccolta di sculture e manufatti appartenenti alle civiltà del passato.
In uno spazio protetto, ma visivamente aperto allo sguardo dello spettatore, una miriade di coriandoli di carta volteggiano nell’aria mossi da quattro ventilatori, creando un paesaggio di dune e accumuli in perenne evoluzione.
Inscenando nel proprio spazio un sottile gioco di equilibrio tra leggerezza e consistenza, la Favaretto aggiunge un nuovo tassello all’identità del luogo che la ospita, segnando una tappa ulteriore lungo il proprio percorso di ricerca artistica sulle reciproche influenze tra opera e ambiente.
Dopo la Biennale di Venezia, la presenza al MoMA PS1 di New York e a Kassel per Documenta 13, la personale presso la gliptoteca di Copenaghen ribadisce il successo internazionale dell’artista nostrana.