Mancano pochi giorni all'uscita di Tracker, l'ultima fatica dell'ex leader dei Dire Straits. Tutta la carica del rock in undici pezzi inediti ispirati alla realtà.
A distanza di tre anni dall’ultimo lavoro discografico, il chitarrista britannico Mark Knopfler torna a far parlare di sé con un nuovo album solista. Tracker – questo il titolo del disco in uscita nel mondo tra il 16 e 17 marzo prossimi – si preannuncia carico di quella vena rock che ha reso inconfondibile lo stile di Knopfler, da quasi quarant’anni icona della musica internazionale.
Gli undici pezzi inediti contenuti in Tracker si ispirano ai protagonisti della contemporaneità, con alcune dediche esplicite ai nomi della letteratura e della poesia, come Basil Bunting e Beryl Bainbridge, mentre lo scrittore Richard Ford è l’eccezionale autore delle informazioni contenute nella custodia del CD.
L’uscita del nuovo album sarà seguita da un intenso tour che, a partire dall’Irlanda, porterà Mark Knopfler a esibirsi in tutta Europa e a raggiungere l’Italia per una serie di date imperdibili: il 28 maggio al Mediolanum Forum di Milano, il 18 luglio all’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta (Pd), il 20 al Festival Collisioni di Barolo, il 21 all’Auditorium Parco della Musica di Roma e il 22 al Lucca Summer Festival.
In attesa dell’album, l’ascolto di Beryl, il singolo scelto per il lancio di Tracker, è disponibile sul sito dell’artista.
Fondatore della storica band dei Dire Straits, capace di conquistarsi un ruolo di tutto rispetto nel panorama musicale in continuo fermento degli anni Settanta, dopo lo scioglimento del gruppo Knopfler ha proseguito la sua carriera solista e avviato una serie di illustri collaborazioni.
Già a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta, infatti, l’approccio musicale del chitarrista e cantante diviene sempre più autonomo e aperto al dialogo con altri artisti del rock, tra cui Bob Dylan, Sting, Bryan Ferry e Tina Turner.
È l’album Golden Hearth, nel 1996, a segnare il pieno avvio della carriera solista, aprendo la strada a produzioni incentrate sulle tematiche care a Knopfler fin dai tempi dei Dire Straits: vita quotidiana e riferimenti autobiografici tratteggiano le storie di persone comuni, impegnate a raggiungere con determinazione i propri obiettivi sullo sfondo di problematiche politiche-sociali che emergono dai testi delle canzoni. L’inseparabile chitarra, suonata “a dita nude” ovvero senza plettro, accompagna le performance live e in studio dell’artista, trasformando il suo modo di far musica in un modello per le generazioni a venire.