In mostra alla Fondazione Cini, gli appunti di scena della "divina" interprete. Preziose testimonianze di un'avanguardista del teatro.
La prestigiosa istituzione lagunare ospitata sull’Isola di San Giorgio Maggiore ha da poco inaugurato l’originale rassegna Il laboratorio dell’attrice. Copioni annotati di Eleonora Duse, dedicata appunto a un’icona indiscussa del teatro italiano e internazionale del primo Novecento. In mostra a Venezia, una serie di preziosi copioni studiati dall’attrice durante la preparazione delle innumerevoli pièce che l’hanno vista protagonista.
Provenienti dall’omonimo Archivio a lei intitolato, l’inestimabile valore aggiunto di questi documenti è racchiuso nelle considerazioni annotate a margine dalla stessa Duse. I venti titoli di opere cui si riferiscono i copioni e le copie destinate ai suggeritori, infatti, aprono una visuale decisamente unica sul modo di lavorare del’attrice e sul suo approccio creativo al testo.
Da Ibsen a D’Annunzio, da Gallarati Scotti a Maeterlinck, gli autori dei drammi portati in scena da Eleonora Duse rivelano le sue posizioni quasi avanguardistiche rispetto alla grandeur degli attori teatrali di fine Ottocento. Decisa a rompere con la tradizione, la Duse predilige allora copioni improntati a una nuova linea di recitazione, che non teme di contraddire il perbenismo della società borghese e di portare sul palcoscenico temi delicati come le dinamiche della storia a lei contemporanea.
Un ricco apparato di locandine, fotografie e lettere riguardanti i titoli esibiti – e i sette drammaturghi che ne firmano i copioni – completa l’esposizione veneziana, trasformandola in un approfondimento puntuale e imperdibile.