Compie oggi 57 anni il regista che ha portato sul grande schermo l’America dei ghetti, con le sue storie di ordinario razzismo e della sopravvivenza a ogni costo.
Spike Lee nasce il 20 marzo del 1958 ad Atlanta. Regista, attore, produttore e documentarista, ha portato all’attenzione della cinematografia mondiale la realtà afroamericana, senza fronzoli e retorica. Cresciuto a jazz e letteratura, Spike Lee – il cui vero nome è Shelton Jackson Lee – ha esordito negli anni Ottanta con i suoi primi lungometraggi, quando ancora era uno studente alla New York University.
I primi riconoscimenti di critica e pubblico arrivano nel 1989 con Fa’ la cosa giusta, film che racconta la Brooklyn multirazziale di quegli anni. Ai primi successi corrispondono le prime, immancabili polemiche… e il regista viene accusato di incitare le rivolte nei ghetti.
Nel corso della sua carriera e produzione cinematografica, Spike Lee si distingue per le tematiche sociali e politiche affrontate con uno sguardo lucido, provocatorio e sperimentale: da Malcolm X, diretto nel 1992 con l’ottima interpretazione di Denzel Washington – per cui l’attore fu nominato agli Oscar come miglior attore protagonista – a La 25a ora (2002), da Inside Man (2006) a Old Boy (2013).
Sperimentatore anche nelle modalità di produzione, Spike Lee ha da poco girato un film totalmente indipendente, Da Sweet Blood of Jesus, scegliendo la strada dell’autofinanziamento tramite la piattaforma di crowdfunding Kickstarter e la distribuzione a pagamento sul web.