Dal 24 aprile al 10 maggio, la Somerset House di Londra esporrà le fotografie vincitrici di uno dei concorsi internazionali più prestigiosi. Intanto, ecco alcune anticipazioni.
L’edizione 2015 dei Sony World Photography Awards ha registrato un numero record di candidature: sono oltre 170mila le immagini sottoposte alla giuria nelle tre categorie della competizione (Professionisti, Open e Young), circa un quarto in più rispetto allo scorso anno.
“Dato il numero record di partecipazioni, la nostra giuria di esperti si è trovata ad affrontare un arduo compito, ma siamo immensamente orgogliosi di presentare un elenco di finalisti che vanta al suo interno alcuni dei più grandi talenti della fotografia internazionale“, assicura Astrid Merget Motsenigos, Creative Director della World Photography Organisation e organizzatrice dell’evento.
Esaminando le 13 categorie Professionisti, le 10 Open e le 3 Giovani, i giudici sono stati in effetti i primi a sorprendersi dal radicale approccio di molti fotografi nei confronti di argomenti tradizionali.
Basta dare uno sguardo alla nostra photogallery, con una selezione di immagini finaliste, per comprendere quanta capacità – anche tecnica – e storie originali siano confluite in questa competizione.
I vincitori delle singole categorie e il Fotografo dell’anno – due, a dire il vero, uno per la sezione Professionisti e uno per la Open – verranno annunciati nel corso della cerimonia di gala del prossimo 23 aprile, a Londra. Dal giorno seguente, le fotografie vincitrici e finaliste saranno esposte presso la Somerset House, fino al 10 maggio, e pubblicate nell’edizione 2015 del volume dedicato ai Sony World Photography Awards.
Di un vincitore, però, già conosciamo il nome. Si tratta di Elliott Erwitt, storico fotografo di Magnum Photos cui il concorso quest’anno ha scelto di tributare una mostra – sempre alla Somerset House, in concomitanza con quella delle fotografie finaliste – e un premio per il suo contributo alla fotografia, che ritirerà personalmente al gran galà del 23 aprile.
Giunto a 86 anni – di cui 60 di carriera – Erwitt è ancora quell’acuto osservatore della realtà che abbiamo imparato a conoscere attraverso le sue immagini. Fotografie in bianco e nero, spontanee e spesso ironiche, che scoprono l’elemento d’interesse in un luogo altrimenti ordinario. Perché la fotografia ha “poco a che fare con le cose che vedi, e tutto dipende invece da come le guardi”: parola di un maestro del racconto per immagini.