Le sculture del famoso artista inglese vanno in mostra negli affascinanti spazi della cinquecentesca fortezza fiorentina. Con una riflessione sul ruolo della figura umana.
Fino al prossimo 27 settembre, il Forte del Belvedere di Firenze ospita Human, straordinaria rassegna che vede protagoniste oltre cento opere delle scultore britannico Antony Gormley.
Dopo la riapertura nel 2013, la fortezza cinquecentesca si è trasformata in luogo dedicato anche all’arte contemporanea, offrendo i propri spazi a mostre di grande successo: prima dell’attuale esposizione, si sono succedute due mostre intitolate rispettivamente a Zhang Huan e Giuseppe Penone.
La rassegna in corso, curata da Arabella Natalini e Sergio Risaliti, è promossa dal Comune di Firenze in collaborazione con Galleria Continua e White Cube.
Nel corso degli ultimi quarant’anni, le sculture dell’artista britannico hanno già raggiunto il successo planetario e sono state presentate nell’ambito di eventi internazionali come la Biennale di Venezia e Documenta a Kassel.
Ospitando una poderosa selezione di opere scultoree realizzate nel corso della sua lunga carriera, l’esposizione costituisce quindi un’importante occasione per il pubblico fiorentino – e più in generale italiano – di osservare da vicino il lavoro di Gormely.
Allestite in maniera diffusa nelle sale interne della palazzina, sui bastioni, sulle terrazze e sulle scalinate, le opere dell’artista pongono la figura umana al centro della relazione con l’ambiente circostante.
Tra le installazioni in mostra spicca Critical Mass, ideata nel 1995 per un vecchio deposito di tram a Vienna e rivitalizzata oggi dal confronto con la città rinascimentale che la ospita. Composta di una serie di figure umane, scolpite in posizioni differenti e modellate sul corpo dell’artista, l’opera è definita da quest’ultimo un “anti-monumento”, generando una profonda riflessione sulle vittime dei conflitti del secolo scorso.
Accostata ai più recenti Blockworks, che affidano ai volumi architettonici la resa dell’anatomia umana, l’installazione testimonia il grande interesse dell’artista verso il rapporto tra corpo, spazio e natura.